Aviaria – i chiarimenti di Regione Lombardia

Aviaria – i chiarimenti di Regione Lombardia – Il dirigente sanitario 

Aviaria – Per la caccia si tratta di un attività su base volontaria che dimostra come i cacciatori siano veramente le sentinelle dell’ AMBIENTE.

Aviaria – i chiarimenti di Regione Lombardia – Il dirigente sanitario

Aviaria – In questo documento che ci è stato inviato ufficialmente La Regione, attraverso il dirigente dott. Farioli ( responsabile welfare veteriniario), si chiariscono i dubbi e le perplessità sollevate da alcuni cacciatori e dal CPA Lombardia in merito ai controlli che si stanno effettuando in 11 tese allagte ( i famosi “sguass”) dove si cacciano gli anatidi con l’utilizzo dei richiami vivi.

Un chiarimento dovuto che serve a dissipare ogni dubbio sul fatto che si tratti un inziativa (per altro su base volontaria) messa in atto per impedire o limitare in futuro questo tipo di prelievo venatorio. Del resto si sa come certi provvedimenti nascondano tra le pieghe trabocchetti, inganni o limitazioni  e bene ha fatto  il CPA  nel chiedere ufficialmente spiegazioni in merito. In sostanza il CPA domandava se tali controlli messi atto fossero indirizzati anche verso gli Enti Parco, le Oasi protette, CRAS e laddove vi fosse necessità di ospitare fauna selvatica, migratori compresi. Questo per capire se l’interesse della Regione fosse a 360° o in una sola direzione.

C&D

 

 

Questa la lettera che il Dipartimento Welfare sanitario di Regione Lomabardia ha inviato al CPA Direzione sanitaria Walfare Regione Lombardia

La situazione epidemiologica nei confronti dell’influenza aviaria ad alta patogenicità in Europa è in costante sviluppo e si susseguono le conferme di nuove positività in volatili selvatici (n. 1043 soggetti) e nel pollame domestico (n. 111 allevamenti) in Germania, Paesi Bassi, Belgio, Regno Unito, Irlanda, Danimarca, Svezia, Francia, Polonia, Croazia, Slovenia, ItaliaSpagna e Norvegia.  Alla data del 5 Gennaio 2021, le autorità veterinarie italiane hanno confermato la positività a virus HPAI sottotipo H5 (H5N1, H5N5 e H5N8) in tamponi cloacali, tracheali e/o dal piumaggio prelevati da volatili selvatici cacciati, da volatili selvatici campionati intra vitam o trovati moribondi nella regione Veneto per un totale di 94 animali positivi.

Ciò premesso, si informa che, in regione Lombardia, l’attività di sorveglianza attiva nei confronti della avifauna selvatica è in essere dal 2018 e attuata secondo le disposizioni di cui alla DGR XI/345 del 16 luglio 2018, “Determinazioni in ordine alla sorveglianza sanitaria del virus di influenza aviaria nell’avifauna selvatica, in collaborazione con gli enti gestori dei parchi regionali (di concerto con l’assessore Rolfi)” e smi.
Ad oggi tale attività, che coinvolge direttamente gli Enti Parco, ha evidenziato unicamente la presenza di virus influenzali a bassa patogenicità (LPAI).
Oltre all’attività sopra citata, dal 2012 in regione Lombardia (DDG n. 11358 del 5 Dicembre 2012 “Piano regionale di monitoraggio e controllo sanitario della fauna selvatica”) è attiva una capillare attività di sorveglianza passiva, che coinvolge anche i CRAS, grazie alla quale sono sottoposti a controllo sanitario tutti i volatili rinvenuti morti o deceduti. Anche tale attività ad oggi non ha evidenziato la presenza del virus influenzale ad alta patogenicità (HPAI).
Considerata l’attuale situazione epidemiologica europea e nazionale, questa UO ha ritenuto comunque opportuno implementare le attività di sorveglianza sopra descritte con un sistema di sorveglianza aggiuntivo per individuare precocemente, e in via prioritaria, la circolazione di virus influenzali HPAI nelle popolazioni di volatili acquatici selvatici, soprattutto in zone che si sono dimostrate a elevato rischio di infezione. Ciò al fine di attivare adeguate misure di controllo per prevenire epidemie nelle popolazioni di volatili domestici.
Tale attività si è potuta concretizzare, grazie alla disponibilità volontaria del mondo venatorio che ha in questo modo dato un esempio tangibile del suo ruolo di sentinella ambientale.

IL DIRIGENTE  MARCO FARIOLI

 

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