Fiocchi chiama la Commissione Vigilanza RAI – Basta fango sulla caccia !
Fiocchi chiama la Commissione Vigilanza RAI – Il Direttore generale RAI deve risponderne in Commissione
On. Pietro Fiocchi : Basta fango e menzogne sulla caccia !
L’europarlamentare Pietro Fiocchi, impegnato nel sostenere la figura del cacciatore come elemento insostituibile nell’equilibro uomo-natura, ha scrtiito alla Senatrice Santanchè in qualità di membro della Commissione di vigilanza Rai, evidenziando la viscida campagna denigratoria, di parte, che puntualmente viene usata in maniera sottile in alcune trasmissioni Rai da parte di certi giornalisti a cui fa difetto la deontologia. Attacchi sistematici e ideologici, quasi cirurgici, per mettere il cacciatore e il suo imortante ruolo in cattiva luce nei confronti della la società civile, comparandolo volutamente al bracconiere, che nulla c’entra con chi pratica seriamente l’ Ars Venandi. Sappiamo bene che cambierà poco o nulla ma questa lettera che pubblichiamo ha lo scopo di far comprendere, se ancora per qualcuno ce ne fosse bisogno, con chi abbiamo a che fare ogni giorno. Il fatto che questi attacchi giungano da un servizio pubblico è molto grave !
C&D
Fiocchi chiama la Commissione Vigilanza RAI
Gent.ma Sen. Daniela Santanche’
Componenente della Commissione per l’ indirizzo generale
e di Vigilanza dei servizi radiotelevisivi
Lecco 12 marzo 2021
Gentilissima Senatrice,
la deontologia giornalistica prevede che il professionista o la professionista esponga al lettore o allo spettatore i fatti o le notizie in maniera chiara, con un linguaggio accessibile al pubblico
a cui si rivolge e soprattutto con imparzialità.
Questa dovrebbe essere la regola, invece da più parti ricevo segnalazioni che in alcune non è sempre cosi, per cui vorrei portare alla Sua attenzione alcuni specifici casi.
Mi riferisco in primis alla trasmissione “L’eredità “condotta da Flavio Insinna su Rai 1 il quale nel corso della puntata andata in onda il 27 Dicembre 2020 esprimeva in modo irrituale la sua contrarietà alla Caccia. Ciò è avvenuto in un contesto del tutto avulso allo scopo e allo spirito della trasmissione, ma soprattutto nell’ambito di un Servizio pubblico pagato col canone dei cittadini, compresi i cittadini cacciatori italiani.
Ancora, nella trasmissione “Indovina chi viene a cena” su Rai 3, con lo speciale di Sabrina Giannini sul tema del rapporto tra gli animali e la pandemia da COVID 19, andato in onda Sabato 27 Febbraio ore 21.45, si è puntato l’indice contro l’attività venatoria mettendola in relazione con presunti rischi nella diffusione delle malattie. Soprattutto è inaccettabile la tesi secondo cui i Cacciatori sarebbero un veicolo diretto o indiretto dell’influenza aviaria e della peste suina. Purtroppo questa trasmissione non è nuova a questo tipo di trattamento nei confronti dell’attività venatoria e di chi la pratica nel rispetto delle leggi. Si ricorda inoltre la puntata andata in onda Lunedì 4 Dicembre 2020 dedicata al tema lupo, gestione ambientale e caccia con un approccio di parte a supporto delle posizioni animaliste, dando vita ad una trasmissione monocolore, zeppa di inesattezze e priva di riscontri oggettivi. Vi sono altre trasmissioni su Rai3 degne di nota tipo “Geo e Geo” che meritano una segnalazione al riguardo.
La macchina del fango applicata al mondo venatorio replica in modo strisciante nel servizio sui fenicotteri rosa andato in onda nel TG1 serale del 3 marzo 2021. I fenicotteri sono specie particolarmente protetta di cui è vietata la caccia ma le loro problematiche sono parse utili per reiterare la campagna di mistificazione di questi servizi televisivi contro una categoria di cittadini onesti, presentata spesso come una dei principali antagonisti alla sussistenza delle varie specie, assimilando ancora una volta la caccia al bracconaggio, e citando la questione dei pallini in piombo nelle zone umide, che come ben sappiamo sono già stati messi al bando dall’UE. Spiace dirlo, ma questa non è informazione, ma propaganda animal-ambientalista.
Pare che al TG1 interessino i fenicotteri che migrano tra Africa e Asia, ma non si è prodigato nel segnalare il ritrovamento di una bambina di sette anni a Ventimiglia ad opera di un gruppo di cacciatori volontari, notizia ripresa solo dai giornali locali; e nemmeno delle molteplici attività che i cacciatori svolgono in seno alla protezione civile. Tutte le trasmissioni e i servizi citati hanno un comune denominatore: l’assoluta mancanza del contraddittorio, e questo non dovrebbe più accadere in quanto verrebbe meno il principio della pluralità delle opinioni. Ciò è ancor più grave per quello che dovrebbe essere il ruolo e la missione del Servizio pubblico offerto dalla Rai palesemente orientata dalla lobby animal-ambientalista.
Mi pare di poter dire in maniera molto franca che il servizio pubblico è totalmente sbilanciato in maniera acritica su posizioni ideologiche anti caccia che non rendono assolutamente un buon servigio all’informazione. A quando una trasmissione in cui venga data la parola ai cacciatori per raccontare del ruolo importante che svolgono come sentinelle dell’ambiente, per la cura
della biodiversita’ e per la promozione del rispristino degli ecosistemi inquinati? Purtroppo questa categoria e’ vittima di un cliche’ che la accomuna erroneamente ai bracconieri, ma è
anche vittima di una malafede diffusa che sparge pregiudizi frutto di ignoranza. Si puo’ anche non essere d’accordo con la Caccia, ma occorre comunque rispettarla.
Il servizio pubblico dovrebbe essere vigilato seriamente sotto questo aspetto, poichè fino a prova contraria parliamo di un’attività lecita, esercitata dall’uomo sin dalla notte dei tempi,
fondamentale perchè il cacciatore appartiene, insieme ad agricoltori e pescatori, alla nobile categoria dei produttori primari di cibo. I cacciatori sono una risorsa e non un problema per gli
ecosistemi, eppure a sentire i servizi giornalistici su citati la caccia continua a essere vista come mera attivita’ ludica.
Per colmare questo dannoso gap di corretta informazione occorre un contraddittorio efficace e un’azione forte di contrasto a certo giornalismo militante, fazioso e di parte, che spesso si
trasforma in mero opinionismo, travalicando in tal modo ruoli e regole che dovrebbero essere rispettate e fatte rispettare. Fa specie, per esempio, che nel palinsesto di RAI 1 ci siano
trasmissioni condotte da presidenti di associazioni ambientaliste di rilevanza nazionale come il WWF, nonchè presidenti di parco, la qual cosa fa emergere evidenti profili di conflitto di interesse, per i servizi e le tematiche trattate.
Confidando quindi sulla Sua sensibilità e sullo speciale ruolo di componente della Commissione di Vigilanza dei Servizi radiotelevisivi, mi permetto di sollecitarLe a chiedere la convocazione in Commissione del Direttore Generale della RAI per essere sentito in ordine alle lagnanze su descritte, al fine di porre un freno a queste reiterate mistificazioni unilaterali che hanno ormai oltrepassato il segno, e offrendo contestualmente spazio anche alla realtà positiva delle attività dei cacciatori.
Rimango a disposizione per inoltrare i video delle trasmissioni che ho portato alla Sua attenzione.
Un cordiale saluto
Pietro Fiocchi
Europarlamentare e Componente della Commissione Ambiente e Sanità
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at 11:36
Mi auguro vivamente che la signora Santanché intervenga in maniera forte e decisa sullo scandalo perpetrato da certe trasmissioni televisive di una certa parte politica..Io sono un cacciatore,non un bracconiere.