Il Prof. Nobile: la lotta ai tumori passa anche attraverso la solidarietà dei cacciatori.
Carissimi amici, sono Franco Nobile,
abito a Siena e vado a caccia sin da ragazzo: essendo del 1931 lascio a Voi il conto delle licenze. Molti mi hanno conosciuto come direttore di Habitat, un mensile di gestione faunistica e come scrittore di narrativa venatoria: dal mitico “Vivamaria”, e dal “Tesoro di Borgovecchio” alla “Buca del Paradiso” e “Intervista con la volpe” fino al Premio Bancarella vinto con un volume su “Il cinghiale”. Di professione faccio lo specialista oncologo: cioè invece di inseguire saltuariamente lepri e cinghiali do a tempo pieno la caccia ai tumori. Usando il bisturi anziché la doppietta per combatterli, e gli apparecchi diagnostici anziché i cani per stanarli: cioè l’ecografo invece del setter, il gastroscopio come un pointer, il coloscopio come un segugio e il mammografo come un bracco. Come il dressaggio dei nostri ausiliari, più perfezionati sono questi strumenti, più facile sarà stanare la preda, cioè i tumori, che sono in continuo aumento. Per fortuna oggi, anche se ci si ammala di più, tuttavia la mortalità diminuisce, perché con la prevenzione e la diagnosi precoce riusciamo a scoprirli in tempo utile per curarli con successo e salvare così la vita delle persone colpite. Ecco perché l’arma migliore contro il cancro resta la prevenzione, eseguendo periodici controlli sul numero maggiore possibile di persone asintomatiche, cioè che ancora non avvertono i sintomi della malattia. Per ottenere risultati percentualmente validi tali controlli dovrebbero essere rivolti al maggior numero possibile di persone. Ecco perché il Centro Prevenzione della LILT che dirigo a Siena non si limita a controllare soltanto quelle persone che accedono volontariamente ai servizi ambulatoriali, ma ha attrezzato anche un Centro Diagnostico Mobile per recarsi ad effettuare gli esami a domicilio e sui luoghi di lavoro. Tradotto in venatoriese, diamo la caccia ai tumori non solo da appostamenti fissi, gli ambulatori, ma anche ricercandoli sul territorio con i cani più adatti, cioè con uno strumentario altamente tecnologico trasportato con un pulmino insieme agli operatori addetti. Così in breve tempo abbiamo sottoposto allo screening per il melanoma (un tumore invasivo della pelle in incremento) grossi contingenti di persone come interi Reggimenti dell’Esercito, i Corpi Armati dello Stato, i VVFF, aziende, fabbriche e imprese, prestigiosi gruppi sportivi come il team di Luna Rossa, esposto al rischio dei raggi solari e siamo in procinto di recarci all’Estero per controllare il personale delle Ambasciate italiane. La difficile congiuntura economica sta influendo negativamente anche sull’acquisto delle attrezzature per questo Centro Mobile, rivelandosi un ostacolo piuttosto serio per una strategia che invece basa la riuscita proprio sulla massima tempestività diagnostica possibile. Come si fa infatti a cacciare i tumori senza i cani più adatti, cioè senza certi strumenti, come potrebbe essere ad esempio un moderno ecografo portatile? Perciò, nel Consiglio Direttivo del Centro Prevenzione Oncologica di Legatumori Senese dopo le opportune consultazioni nell’ambiente venatorio e ambientalista, abbiamo deciso di aprire una pubblica sottoscrizione fra gli amici cacciatori intenzionati a dotarci del cane necessario, cioè un ecografo portatile per scovare il maggior numero possibile di tumori. Ci volete aiutare? Le offerte, anche le più modeste, possono essere indirizzate sul CCP n° 10356533 intestato a “Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – sezione di Siena”, Strada Massetana Romana 44 – 53100 Siena, scrivendo sulla causale “A caccia di tumori”. Oppure tramite conto corrente bancario: sul Monte dei Paschi di Siena, codice IBAN: IT 46 V 01030 14217 0000 63271509 – Utilizzabili anche per versamenti online. Potrebbe essere l’occasione per affermarci come una responsabile componente della società civile, in quanto portatori di un messaggio etico a favore di tutti e non dei soli cacciatori.
Franco Nobile
http://www.federcaccia.org/
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