Richiami vivi : dura critica della LAC contro Regione Lombardia che avvisa la Commissione UE.

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Non si è fatta attendere la risposta della Lac nei confronti della Regione Lombardia in merito alla lettera di rifiuto di sospendere le catture dei richiami vivi inviata dall’Ass.re Fava al Ministro Galletti.

Ecco il testo del comunicato pubblicato da Geapress oggi.

 

 La Lega Abolizione Caccia critica duramente l’atteggiamento della Giunta Regionale della Lombardia, che non vorrebbe ottemperare alla diffida del Ministero Affari Regionali dello scorso 29 ottobre. Con questo atto, il Ministero invitava il presidente della Regione a ritirare nel termine di 15 gi orni, il provvedimento regionale di deroga che autorizzava gli impianti di cattura.

Come è noto, nei giorni scorsi, vi erano state numerose polemiche in merito alle dichiarazioni dell’Assessore Fava.

In caso di inottemperanza, sottolinea la nota della LAC, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministero dell’Ambiente, si è detto pronto a disporre l’annullamento della deliberazione lombarda. Questo sulla base della legge statale sulla caccia che prevede di dover esperire preliminarmente soluzioni alternative (ad esempio richiami vivi d’allevamento o utensili a bocca), oltre che in considerazione della procedura d’infrazione n. 2014/2006 dello scorso febbraio avviata dalla Commissione UE, per violazione della direttiva comunitaria del 1979 sulla protezione degli uccelli selvatici.

I legali della LAC, che erano già ricorsi al TAR contro la disposizione regionale,  hanno già provveduto ad informare tempestivamente la Commissione UE dell’ atteggiamento dell’amministrazione  lombarda che viene definito “non collaborativo”.

La LAC ricorda inoltre come  l’ Istituto Superiore per la Protezione e la ricerca Ambientale (ISPRA), nel parere del 29.07.2014 relativo all’attivazione degli impianti di cattura degli uccelli selvatici nella Regione Lombardia per l’anno 2014, ha ritenuto  non condivisibile le conclusioni della documentazione predisposta dalla Giunta, essendo  applicabili soluzioni alternative alla cattura di uccelli per l’anno in corso. In tale contesto era stato ricordato come un  discreto contingente  di turdidi viene già cacciato senza l’utilizzo di richiami vivi. Inoltre, anche se il numero degli uccelli da allevamento non è sufficiente a soddisfare l’alta richiesta di animali per uso da richiamo, ciò non può essere una motivazione  sufficiente per giustificare le catture.

 

Caccia & Dintorni

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