Pro Segugio: PIANO FAUNISTICO VENATORIO DEL VENETO UN DISASTRO…… . Lettera all’assessore Stival.
PIANO FAUNISTICO VENATORIO DEL VENETO UN DISASTRO…ECCO LE OSSERVAZIONI PROPOSTE DALLA PRO SEGUGIO UNICA ASSOCIAZIONE IN VENETO CHE SI PREOCCUPA DEL SEGUGIO E DELLA CINOFILIA. DURANTE LE CONSULTAZIONI SOLO NOI DELLA SIPS ABBIAMO FATTO PROPOSTE CONCRETE E RICORDATO A TUTTI CHE LA CINOFILIA ESISTE ED IL SEGUGIO ANCHE…..
SIPS Società Italiana Pro Segugio “L.Zacchetti” UNIONE REGIONALE VENETA C/O Presidente regionale PAOLO AGOSTINI Via Fiessetto N°44/a 30032 Fiesso D’Artico (VE). Tel/Fax: 041-8222962-Cell: 3289261811. E-Mail- agostini.paolo54@katamail.com
Fiesso D’artico il 04 novembre 2014.
Egregio assessore alla caccia della regione Veneto sig. DANIELE STIVAL, come anticipato nelle nostre osservazioni alla proposta di piano faunistico venatorio regionale anno 2014-2019 inoltrate alla regione del Veneto unità di progetto caccia e pesca con raccomandata AR. il 18 aprile 2014. In forma molto sintetica nella lettera inviata a lei mezzo e-mail in data del 18 settembre 2014. Chiedo che la cinofilia in regione Veneto venga parificata alle altre regioni limitrofe “ Lombardia – Emilia Romagna e Piemonte.”
In forma sintetica chiedo:
1- ALLENAMENTO , ADDESTRAMENTO CANI E PROVE CINOFILE ALL’INTERNO DEI PARCHI REGIONALI, previo parere ed in accordo con gli enti gestori , E NELLE ZONE DÌ INTERESSE EUROPEO NATURA 2000 ZPS E SIC, osservando le disposizioni che regolamentano l’attività cinofila e con opportuna valutazione di incidenza ambientale.
2- ZONE DÌ DIMENSIONI FINO A 800 ETTARI PER ADDESTRAMENTO E ALLENAMENTO CANI, ISTITUITE DALLA REGIONE O PROVINCIE PER UNA SUPERFICIE TASP NON INFERIORE AL 5% DEL TERRITORIO REGIONALE E/O PROVINCIALE.
3- ADDESTRAMENTO E ALLENAMENTO CUCCIOLONI FINO A QUINDICI MESI, per tutto l’anno, NEI TERRITORI DÌ CACCIA PROGRAMMATA. TALE NORMA NON HA AVUTO IL PARERE FAVOREVOLE DELLA CORTE COSTITUZIONALE IN QUANTO REGIONE VENETO NON L’HA PREVISTA NEL CONTESTO DEL PFV REGIONALE COME PREVEDE L’ART. 8 DELLA “L.N. 157/92 ART 10, COMMA 8 LETTERA e) “le zone e i periodi per l’addestramento, l’allenamento e le gare di cani anche su fauna selvatica naturale o con l’abbattimento di fauna di allevamento appartenente a specie cacciabili, la cui gestione può essere affidata ad associazioni venatorie e cinofile ovvero ad imprenditori agricoli singoli o associati”.
QUINDI E’ PROPRIO IN QUESTO CONTESTO CHE Può AVERE ATTUAZIONE COME PER L’APPUNTO STABILITO DALLA SENTENZA 193/2013 della corte costituzionale ed INDIVIDUANDO COME METODO DI IDENTIFICAZIONI DEI CANI IL MICROCHIP E NON IL TATUAGGIO .
4- LA POSSIBILITA’ DI ESERCIATE ATTIVITA’ VENATORIA ED ALLENAMENTO ED ADDESTRAMENTO CANI CON IL BREVETTO DÌ MUTA , CON CUI IL PROPRIETARIO DÌ MUTE ISCRITTE – R.O.I – R.S.R, PREVIO APPOSITO BREVETTO ENCI, PUO’ ESERCITARE L’ATTIVITA’CINOFILA VENATORIA CON LA MUTA COMPOSTA DA SEI CANI.
5- ALLENAMENTO ED ADDESTRAMENTO CANI PRE-CACCIA NEI TRENTA GIORNI ANTECEDENTI L’APERTURA GENERALE DELLA CACCIA. La 157/92 ALL’ART 10 COMMA 8 LETTERA E PREVEDE “e) le zone e i periodi per l’addestramento, l’allenamento e le gare di cani anche su fauna selvatica naturale o con l’abbattimento di fauna di allevamento appartenente a specie cacciabili, la cui gestione può essere affidata ad associazioni venatorie e cinofile ovvero ad imprenditori agricoli singoli o associati;
QUINDI DISPONE CHE SIANO PROPRIO I PIANI FAUNISTICI VENATORI REGIONALI CHE PIANIFICHINO L’ATTIVITA’ CINOFILA.
Ritenendo che queste sintetiche proposte peraltro contenute e previste dalla legge 157/92 di cui ad ulteriore conferma le produciamo testo di parte dell’art 10:
“8. I piani faunistici-venatori di cui al comma 7 comprendono:
a) le oasi di protezione, destinate al rifugio, alla riproduzione ed alla sosta della fauna selvatica;
b) le zone di ripopolamento e cattura, destinale alla riproduzione della fauna selvatica allo stato naturale ed alla cattura della stessa per l’immissione sul territorio in tempi e condizioni utili all’ambientamento fino alla ricostituzione e alla stabilizzazione della densità faunistica ottimale per il territorio;
c) i centri pubblici e di riproduzione della fauna selvatica allo stato naturale, ai fini di ricostituzione delle popolazioni autoctone;
d) i centri privati di riproduzione di fauna selvatica allo stato naturale, organizzati in forma di azienda agricola singola, consortile o cooperativa, ove è vietato l’esercizio dell’attività venatoria ed è consentito il prelievo di animali allevati appartenenti a specie cacciabili da parte del titolare dell’impresa agricola, di dipendenti della stessa e di persone nominativamente indicate;
e) le zone e i periodi per l’addestramento, l’allenamento e le gare di cani anche su fauna selvatica naturale o con l’abbattimento di fauna di allevamento appartenente a specie cacciabili, la cui gestione può essere affidata ad associazioni venatorie e cinofile ovvero ad imprenditori agricoli singoli o associati;
possano solo portare un beneficio a tutto il mondo della cinofilia in regione Veneto parificandola alle altre regioni italiane ed otemperando alle indicazioni della comunità europea.
Sicuro in una vostra analisi, attenzione e valutazione l’occasione è buona per i nostri più Cordiali saluti Paolo Agostini
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