Caccia alla Minilepre nel Lodigiano
La caccia alla minilepre è una pratica venatoria divertente e impegnativa che si sta diffondendo rapidamente. In questa puntata tre giovani cacciatori dell’Italcaccia guidano la battuta di caccia Luca, Andrea e Alfredo, accompagnati dai loro ausiliari da cerca Cocker e Springer Spaniel.
Luca Cantuni ci racconta la sua esperienza di caccia, proveniente da una famiglia di cacciatori, ha una vera passione per la cinofilia e in particolare per la razza Springer, un cane dinamico e forte, intraprendente, ideale per la caccia alla minilepre.
Andrea Cantuni pratica questa caccia da lungo tempo, è una caccia ideale quando la selvaggina come lepri e fagiani cominciano a scarseggiare, arriva quindi il momento di affrontare pruni e spini a caccia di minilepre e conigli.
Anche Alfredo Palladini si trova d’accordo per una caccia che offre passione comunque nonostante la difficoltà del territorio “sporco”.
Luca si sofferma sul territorio del Lodigiano, un habitat adatto per la minilepre: ricco di sieponi e incolti, con abbondanti corsi d’acqua corsi d’acqua.
I tre giovani cacciatori sono tutti e tre grandi appassionati di cinofilia e molto preparati sull’argomento, abbiamo infatti notato come i loro ausiliari abbiano ben lavorato durante tutta la battuta di caccia. Tre Springer Spaniel, Demon, Bull e Xena, un Cocker Spaniel, Rollo, e Selva, un incrocio tra Bretone e cinghiali, dalle ottime doti.
Per una buona caccia alla minilepre è fondamentale un’ottima intesa con i cani e con i propri compagni, con cui si deve essere molto affiatati e complici. Questa caccia costa la grande fatica del accedere ad un territorio difficile, la costanza di stare dietro al cane al meglio per poterlo servire, il cane deve accedere tra i pruni e lo sporco, deve essere forte e intraprendente. Per questo motivo ciò che dà molta soddisfazione in questa caccia e il rapporto cane e padrone.
Le armi solitamente impiegate in questa caccia hanno calibro 20, più leggero e agile, mentre il piombo 8 o anche 7, non occorre un numero maggiore. Il tiro più utile per prendere il selvatico è attorno ai 15-20 metri, nelle zone più pulite si può arrivare ai 30 metri, ma una distanza più ravvicinata è perfettamente inutile perché rovina il selvatico.
Anche questo giovane gruppetto di cacciatori è molto attento al rispetto e alla salvaguardia del territorio che definisce importantissima, quindi pulizia e raccolta dei bossoli, ma anche rispetto per il selvatico.
Soddisfatti delle due minilepri catturate a testa è il momento del ritorno e di premiare i cani con un po’ di tenerezza e con molta cura per la loro salute, dopo un territorio difficile.
2 Commenti
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at 11:46
buongiorno, perche’ non fate piu’ ore di trasmissione un’ora la sera e’ troppo poco le vostre trasmissioni sono troppo belle.
at 11:00
Perchè ci vorrebbero più sponsor ….. e più soldi
Grazie