Agrivenatoria Biodiversitalia a sostegno della caccia privata
Agrivenatoria Biodiversitalia a sostegno della caccia privata
L’impegno di AB verso gli istituti privati nei primi mesi del 2024
Di seguito riportiamo un comunicato di AB (associazione nata il 13 luglio del 2022 per volere di Coldiretti e CNCN) giunto in redazione nel quale si evince in maniera indiscutibile l’indirizzo imboccato verso il sostegno ad una caccia privata e costosa, che in pochi si possono permettere. Sarà la fine della caccia sociale ? … Di certo suona male a molti questa strategia, sostenuta anche da qualche associazione riconosciuta oltre che da Coldiretti e Fondazione UNA. Non vorremmo che questo, per ora solo un sospetto, fosse un primo passo per impedire l’accesso ai cacciatori nei terreni privati come di fatto sancito invece dalla 157, con l’abrogazione dell’ articolo 842C&D
Agrivenatoria Biodiversitalia, a beneficio di tutte le aziende associate, degli istituti privati e del mondo venatorio, riassume le proprie attività del 2024 e traccia la linea verso un futuro ambizioso e ricco di sfide
L’associazione AB – Agrivenatoria Biodiversitalia, che ha tra i propri scopi statutari quello di sostenere gli Istituti faunistici privati e di tutelare e agevolare la loro attività sul territorio, riassume il proprio operato dei primi mesi del 2024 ripercorrendo quanto fatto con costante impegno.
Dall’inizio del 2024 ad oggi sono state diverse le iniziative intraprese a tutela degli interessi delle AFV, AAV, AAC e degli allevatori di selvaggina:
Agrivenatoria Biodiversitalia a sostegno della caccia privata
- In Piemonte l’insorgere dell’epidemia di PSA ha causato nel 2022 la chiusura dell’attività venatoria nella provincia di Alessandria, con gravi danni all’economia delle Aziende sia Faunistico che Agrituristico Venatorie. Queste aziende avevano già subìto nel 2020/21 i danni per la mancata attività dovuta al Covid: pertanto il Ministero ha previsto (anche dietro interessamento di AB) uno stanziamento in loro favore, purtroppo accogliendo solo in parte le nostre richieste. Le domande scadranno il prossimo 27 luglio, ma gli uffici Coldiretti di Alessandria hanno già fornito assistenza ai richiedenti.
- Regime IVA agevolato per l’acquisto della selvaggina. Attualmente l’aliquota è al 22% come per i beni di lusso, mentre per l’alimentazione umana, tra cui le carni, l’IVA è al 10%. Degno di nota è il regime IVA per i tartufi, fissato al 5%. La selvaggina viene acquistata e immessa per fini venatori, ma la destinazione finale è sempre il consumo umano, non essendoci altra possibile destinazione per carni di elevato pregio. Su tale presupposto, è stata quindi inoltrato all’Agenzia delle Entrate un interpello finalizzato alla riduzione dell’aliquota IVA dal 22% al 10%, come già disposto per i pesci destinati alla pesca sportiva.
- In Veneto la Regione ha chiesto alle AFV ed AAV il pagamento della tassa di concessione annuale sia a Gennaio 2024 che a Giugno 2024, due volte la stessa tassa nello stesso anno, a causa del rinnovo delle concessioni con il Piano Faunistico venatorio. AB ha predisposto, per i propri iscritti, un ricorso gerarchico al Presidente della Regione chiedendo la restituzione delle somme indebitamente versate. La richiesta non avrà nessun costo per gli iscritti ad AB ed è ancora aperta alla partecipazione alle nuove aziende che vorranno aderire.
- In Umbria un regolamento regionale non consente nelle AFV il prelievo della selvaggina migratoria ad eccezione delle specie colombaccio e germano reale. Rimangono quindi esclusi dal prelievo i turdidi e le altre specie migratrici. Anche contro questo provvedimento AB ha chiesto alla Regione di adeguare il Regolamento alla normativa nazionale, consentendo nelle AFV il prelievo di tutte le specie migratrici cacciabili.
- Il parere 2024 di ISPRA sui calendari venatori ha escluso la Starna dal prelievo ed ha di conseguenza chiesto alle regioni di non inserire la specie fra quelle cacciabili, esprimendo parere negativo anche sulla possibilità di effettuare i ripopolamenti. Avverso a questo parere AB ha scritto una lettera ad ISPRA facendo presente la difformità del parere di quest’anno sulla Starna rispetto a quelli delle stagioni venatorie precedenti, parere che crea una notevole preoccupazione negli allevatori di selvaggina ed un danno economico considerevole. AB ha fatto inoltre notare che la posizione di ISPRA è in contrasto con quella espressa dal CTFVN, che da quest’anno fornisce alle Regioni un parere che ha la stessa valenza di quello dell’Istituto.
- AB, insieme a Fondazione UNA e Coldiretti, ha organizzato il 16 luglio scorso un convegno per discutere del “posto degli animali nella Costituzione”, come previsto dalla modifica dell’Art. 9 della Carta costituzionale. Il convegno ha visto la partecipazione della Vicepresidente della Corte Costituzionale Daria de Pretis e di numerosi esperti della materia ed ha avuto come obiettivo quello di riflettere sull’importanza di una lettura del testo costituzionale che riconosca il ruolo necessario dell’intervento umano nella tutela degli equilibri naturali, secondo criteri scientifici.
AB è inoltre impegnata, in queste settimane, in collaborazione con Fondazione UNA e con Federparchi, nel raggiungimento degli obiettivi OECM (Other Effective Conservation Measures). La misura è ufficialmente individuata come “Un’area geograficamente definita diversa da un’area protetta, che è governata e gestita in modo da ottenere risultati positivi e duraturi a lungo termine per la conservazione in situ della biodiversità, con funzioni e servizi ecosistemici associati e, ove applicabile, aspetti culturali, spirituali, socioeconomici e altri valori rilevanti a livello locale”.
In questo senso, le Aziende Faunistico Venatorie e le Agrituristico Venatorie possono rappresentare un ottimo esempio di OECM e possono, al contempo, offrire una significativa opportunità per riconoscere la conservazione a lungo termine che si realizza al di fuori delle aree protette.
Le AFV e le AATV sono gestite in maniera attiva, hanno un programma annuale di gestione, un gestore chiaramente identificato, l’attività venatoria è rigidamente regolamentata e di esclusiva competenza dei concessionari. Inoltre, l’attività non impatta in alcun modo con i valori di biodiversità presenti ma è rivolta esclusivamente a specie cacciabili con modalità autorizzate anche da organi di controllo.
Infine, malgrado le difficolta riscontrate nei primi mesi dell’anno, continuerà l’incessante lavoro politico e sindacale di AB per far approvare dal Governo delle misure in grado di fornire un sostegno concreto ai gestori degli istituti privati nelle loro attività di programmazione, dal punto di vista economico e nell’ottica di una costante riduzione di tutti gli aspetti burocratici.
“L’Associazione AB sta rapidamente diventando il punto di riferimento delle Aziende Faunistico ed Agrituristico Venatorie a livello nazionale, che fornisce anche alle Aree Addestramento Cani ed agli Allevatori di selvaggina il supporto tecnico e politico necessario a proseguire la loro attività nel migliore dei modi”, ha commentato Niccolò Sacchetti, Presidente di AB.
AB dispone infatti di una collaudata struttura tecnico-scientifica che, grazie alla disponibilità dei propri operatori, è in grado di rispondere alle necessità e alle richieste di tutti gli Istituti faunistici privati.
“Numerose sono le sfide che ci attendono nel prossimo futuro ma grazie al lavoro della nostra struttura e all’esperienza data dalla collaborazione diretta con Coldiretti, siamo fiduciosi e guardiamo avanti certi di lavorare con convinzione e determinazione a tutela degli istituti privati. Siamo disponibili a raccogliere la sfida e confrontarci su tutte le istanze delle aziende che ci perverranno dai vari territori.” ha aggiunto Paolo Banti, Coordinatore Nazionale di AB.
C&D
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