ATO – Civiltà Rurale V – 14/15

Civiltà Rurale torna sul tema dei fiumi e delle acque, con il desiderio di capire quali passi bisogna compiere per far tornare i fiumi una risorsa per il territorio. In particolare in questa puntata si affronta la difficile tematica dell’inquinamento, per capire al meglio il problema la Commissione si è rivolta all’ATO, Ambito Territoriale Ottimale, di Brescia

Il Dott. Marco Zemello, direttore ATO, ci presenta questa azienda speciale, nata come ente nel 1994 da una direttiva regionale. L’ATO gestisce e programma tutte le attività del servizio idrico integrato, formato da acquedotti, fognature e impianti di depurazione per utenti civili e industriali, promuove l’ottimizzazione del servizio di rete idrica che è gestito da molti enti diversi, quindi la ATO interviene per panificare lavori  e investimenti all’interno di un programma specifico che segua gli obiettivi predisposti dalla Regione, un Piano d’ambito.

Per realizzare il Piano d’Ambito la ATO deve dialogare, oltre che i diversi livelli di gestione della rete idrica, anche e in particolare con i comuni del territorio, un lavoro che premente la salvaguardia dell’ambiente e del territorio, poiché l’ottimizzazione dei servizi che intervengono sulla gestione idrica migliora la stessa qualità dell’acqua.

Il Dott. Marco Zemello mostra la cartina della Provincia spiegando quale sia il programma d’azione dell’ATO nei diversi comuni e la qualità degli interventi, mostra anche una mappa delle zone “depurate” di Brescia, per una percentuale del 77% del territorio, il settore meno espanso, rispetto alla rete di acquedotti che copre il 99,9% della popolazione provinciale o delle fognature, esteso all’85% della popolazione.

Davide Lombardi, perito agrario e membro della Commissione Civiltà Rurale pone al dott. Zemello la grossa problematica degli agricoltori, additati di essere responsabile dell’inquinamento da nitrati nelle falde e nei fiumi, sono quindi obbligati per legge dell’onere e delle spese di gestione dei canali e della loro pulizia da fanghi e inquinamento per lo più urbano e industriale.

Il dott. Zemello spiega che ultimamente sono stati fatti dei passi avanti sulla previsione reale dei costi della manutenzione dei canali, grazie all’intervento dei Consorzi di Bonifica su normativa regionale, ma molto lavoro in questo senso deve essere fatto. La difficoltà di seguire al meglio questa problematica è data dalla frammentazione dei gestori del servizio idrico e dalle differenziazioni del territorio, che non permette un omogeneità di intervento.

Carlo Bignami, presidente di Civiltà Rurale, ringrazia il dott. Zemello e promuove un appello per un miglior senso civico che si prodighi per una maggior sensibilizzazione alla salvaguardia dell’ambiente.

 

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