Aviaria in Veneto: Governo Renzi vieta l’uso dei richiami vivi …anatre.

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La parola “aviaria” in Italia fa ancora paura. La notizia dell’abbattimento di 32 mila tacchini in un allevamento di Porto Viro in provincia di Rovigo, dopo avere rilevato la presenza del virus dell’influenza aviaria H5N8, è stata ripresa da molti giornali e da decine di siti internet, tanto che il Governo è subito  intervenuto con una decisione a “gamba tesa” ovviamente contro la caccia: divieto assoluto di uso richiami vivi anseriformi e caradriformi , ovvero le anatre che si usano nelle tese allagate o lungo i corsi d’acqua. Ricordiamo che nel 2005, dopo le dichiarazioni fantasiose di ministri incompetenti alla ricerca di visibilità e di giornalisti inesperti, la notizia dell’influenza ha occupato per mesi le pagine dei giornali e gli schermi televisivi. A fronte di questa situazione abbastanza kafkiana, il settore ha subìto un calo di vendite incredibile, anche se in Italia non si sono registrati episodi e non è morto un solo pollo- La Regione Veneto ha deciso di vietare su tutto il territorio veneto fiere, mostre e mercati con avicoli. Ma il Governo italiano ha fatto molto di più …. –

La redazione

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Riportiamo una riflessione di Marco Bassolini – Responsabile nazionale caccia della LEGA NORD.

In seguito al focolaio di virus di aviaria H5N8 in un allevamento di tacchini di Porto Viro (Rovigo) il governo italiano ha dato mandato ieri ai suoi funzionari di vietare l’utilizzo dei richiami vivi per  l’attività venatoria  di tutte le specie degli anseriformi e caradriformi  (in particolare Anatre e Pavoncelle).

Premesso che la decisione della Commissione 2005/734/CE del 19 ottobre 2005 e successive modifiche citata nell’atto dirigenziale, istituisce misure di biosicurezza per ridurre il rischio di trasmissione dell’influenza aviaria ad alta patogenicità provocata dal virus dell’influenza H5N1 ad alto rischio per la salute umana e non per il virus H5N8, considerato «altamente patogeno» per gli animali ma a basso rischio per l’uomo dai Centri europei per il controllo delle malattie (Ecdc).

Considerato inoltre dalle autorità sanitarie olandesi, britanniche e tedesche ove il ceppo di virus si è scoperto agli inizi di novembre e confermato dalla stessa Commissione europea che ci sia poco da temere, precisando che il rischio per la salute pubblica è molto basso e non c’è alcun pericolo per la catena alimentare addirittura precisando che a differenza dell’H5N1 il virus H5N8 è altamente contagioso negli uccelli, ma non è mai stato scoperto negli esseri umani.

Accertato quindi che nel Regno Unito, le autorità hanno semplicemente imposto una zona di quarantena di dieci chilometri attorno alla fattoria dello Yorkshire dove è stato trovato il virus, nei Paesi Bassi è stato deciso un blocco di soli tre giorni delle esportazioni di tutto il pollame e una quarantena di trenta giorni attorno all’allevamento colpito e che, secondo la Commissione europea, queste misure possono bastare a garantire la sicurezza dichiarando che: “Sono stati seguiti tutti i protocolli e non possiamo che lodare il comportamento delle autorità sanitarie dei due stati membri”.

Mi chiedo perché quindi il Governo italiano e i suoi funzionari se non per spirito e ideologia animalista-anticaccia non hanno applicato le stesse precauzioni consigliate, avallate e lodate dalla stessa commissione europea negli altri paesi membri ?

A questo punto visti i comunicati chiari e puntuali della stessa Commissione Europea che hanno di fatto smentito la linea restrittiva seguita della politica italiana, mi auguro che il governo abbia il coraggio quanto prima di far rettificare l’atto dirigenziale (Allegato) preoccupandosi realmente della salute dei suoi cittadini, considerando i reali rischi dell’aviaria e non usandola ogni qualvolta come pretesto per bloccare l’attività venatoria e per danneggiare l’indotto economico ad essa collegato ascoltando i cattivi consigli e le false morali delle lobby animaliste.

 

Bassolini Marco

Responsabile nazionale caccia Lega Nord Lega Lombarda

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