Caccia in Lombardia: dal 4 settembre la preapertura solo nella provincia di Brescia.
Da giovedì prossimo il via alla stagione venatoria con la “pre-apertura“. La regione Lombardia ha fissato il calendario dell’avvio anticipato per li cacciatori, dal 4 al 18 settembre.
Un avvio che, però, segna, almeno nel bresciano, un altro significativo calo degli amanti della caccia, calati di 1400 unità rispetto allo scorso anno, soprattutto fra quanti praticano l’attività venatoria da appostamento fisso. Le cause sono ovviamente da impuntare ai continui “bastoni tra le ruote” che sono stati posti dall’unione europea, dalla decisione di chiudere le catture dal 2017, ma anche da le imposizioni (censimento e anellini) di alcune Regioni (Lombardia in primis).
La preapertura riguarda la caccia da appostamento fisso e temporaneo a cornacchia grigia, cornacchia nera, tortora (solo il giovedì e la domenica sino alle 13). Per la tortora è autorizzato un prelievo giornaliero massimo di cinque capi per specie.
Dal 21 settembre al 31 dicembre caccia aperta per allodola, beccaccia, coniglios elvatico, fagiano, merlo, minilepre, quaglia, tordo bottaccio e tortora (per quest’ultima sino al 15 dicembre) e tutte le altre specie previste nel 2013-2014.
L’avvio della stagione venatoria, come di consueto, è accompagnato dalle polemiche degli animalisti, che spesso strumentalizzano ( anzi sempre) la questione, fornendo dati del tutto campati per aria e faziosi.
«Nella stagione venatoria che inizierà il 21 settembre, si registrano invece aperture anticipate in molte regioni e sarà ancora permesso sparare e molte specie considerate in uno ‘sfavorevole stato di conservazione’ nonostante le Direttive europee a loro tutela». Lo denuncia il WWF Italia il quale sottolinea come la stagione venatoria dovrebbe aprirsi regolarmente dalla terza domenica di settembre ovvero il 21, ma visto che la legge consente la cosiddetta “pre-apertura”, non mancano in moltissime Regioni gli anticipi al primo settembre ( teoricamente ad alcune limitate condizioni e solamente per alcune specie) pratica che il WWF come le altre associazioni ambientaliste ed animaliste hanno sempre criticato e contestato, perché sarebbe in contrasto con i principi delle Direttive Comunitarie in materia ambientale oltre e con i principi scientifici per la conservazione e tutela della fauna selvatica, degli uccelli in particolare.
Caccia & Dintorni
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