CACCIAPENSIERI a cura di “FEDERCACCIA BRESCIA”
Tutte le sezioni Federcaccia della provincia di Brescia sono impegnate in questi giorni per la raccolta di firme a sostegno dell’uso dei richiami vivi per la caccia alla selvaggina migratoria. La raccolta è stata promossa dalle associazioni venatorie nazionali per sensibilizzare le istituzioni sull’importanza di questa pratica venatoria, fondata sulla tradizione ed una attenta gestione del patrimonio ambientale. La recente proposta di eliminare l’uso dei richiami vivi, depositata in Parlamento da deputati del Movimento 5stelle, di Forza Italia e Sel sembra che si fondasse su una raccolta telematica di firme promossa dalla Lipu che in due anni avrebbe raccolto circa 50.000 adesioni. L’obbiettivo di noi cacciatori deve essere quello di raccogliere concretamente su carta e non telematicamente lo stesso numero di firme in un mese. Quindi è obbligo morale di ogni cacciatore prodigarsi in questa sfida per dimostrare a chi occupa gli scranni del Parlamento che si parla di un’attività seria onesta e radicata nella nostra cultura. Migliaia di firme sono già state raccolte ma non basta, dobbiamo fare di più. Fondamentale anche il ruolo di tanti parlamentari che si sono stretti attorno al popolo dei cacciatori. Fin dalla prima ora nella nostra provincia hanno profuso, fattivamente, il loro impegno l’on. Guido Galperti del PD e l’on. Stefano Borghesi della Lega Nord. A loro va il nostro ringraziamento poiché crediamo che schierarsi con il nostro mondo e le nostre tradizioni sia oggi un gesto di grande onestà intellettuale.
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at 13:06
Il decreto legge 91 del 24 giugno scorso scadrà il 23 agosto. Il suo iter per la conversione in legge prevede la presentazione in due commissioni senatoriali , la 10 .ma con relatore il sen. M.Mucchetti (PD) bresciano e la 13.ma a cura del sen. Marinello (NCD). Da notare due aspetti: la data di scadenza 23 agosto, e l’incongruenza di un DL che dichiara di contenere, fra il resto, “disposizioni per il rilancio e lo sviluppo delle imprese”! La raccolta di firme, per quanto possa essere significativa, non credo potrà essere risolutiva nel breve periodo ai fini del decreto legge 91, per il quale serve principalmente un sostegno politico (che abbiamo? Che non abbiamo?). Rilevo inoltre che il mondo della caccia si trova sistematicamente in situazioni difensive, succube di attacchi provenienti da TUTTI i partiti politici senza alcuna esclusione. Le cause a mio parere sono queste: un fronte di associazioni prive di sostegni politici certi, disunite e non in sintonia. La dimostrazione? In molti hanno chiesto ragione delle mancate risposte dell’ISPRA (ognuno naturalmente per conto proprio e non con un documento unitario) e ad oggi mi pare non si sia arrivati a nulla, neppure una giustificazione del esistenza di questo istituto. La causa principale è purtroppo un’altra, il fronte ecologista / animalista ha un sostegno mediatico maggiore rispetto al mondo della caccia, è stato capace in questi ultimi anni di crescere progressivamente facendo proseliti ovunque, ed il politico abile ed attento, ha immediatamente colto l’opportunità di schierarsi con una forza emergente e facilmente governabile sull’onda delle emozioni e della disinformazione. Che Dio ce la mandi buona!