CACCIAPENSIERI a cura di “FIDC BRESCIA”. Pronti a sostenere la battaglia sullo “spiedo”.
CACCIAPENSIERI
E’ di questi giorni la polemica in merito al divieto di commercializzare negli esercizi pubblici il piatto tradizionale bresciano, lo spiedo, con gli uccelli. Una modifica dell’articolo 21 della legge 157 ha imposto infatti il divieto del commercio di volatili anche se di provenienza extra-europea interrompendo quindi il commercio, lecito e alla luce del sole, di piccoli uccelli da alcuni paesi come Cina, Tunisia e Thailandia da cui arrivavano gli approvvigionamenti per i ristoratori bresciani. Sicuramente chi ha proposto quest’emendamento nel luglio scorso al Parlamento, sapeva benissimo dove andare a parare e quale obbiettivo colpire e quindi sarebbe bello conoscerne il nome! Da parte nostra non possiamo che esprimere la massima solidarietà a tutti quei ristoratori che con grandi sforzi e tanto lavoro hanno fatto conoscere, anche oltre i confini della nostra provincia e della nostra regione questa specialità culinaria della nostra tradizione. E’ difficile comprendere la logica di questo provvedimento in un momento oltretutto di crisi economica in cui le istituzioni, almeno a parole, si spremono le meningi per conservare i posti di lavoro. Deve sempre prevalere la legge del più forte o le convinzioni di un manipolo di funzionari? Ma questi signori si sentiranno meglio consapevoli di aver salvato la vita, forse, a qualche uccellino condannando magari al fallimento un’ attività di ristorazione dove per inciso non lavora solo il titolare ma anche i camerieri, lavapiatti e tutto l’indotto che li rifornisce? E’ un po’ quello che succede all’attività venatoria: chi se ne importa se aziende armiere chiudono o ridimensionano il personale. Se poi chiudono le armerie di paese non è un problema con buona pace dei proprietari. E le aziende mangimistiche, di abbigliamento, scarponi stivali ? Sono attività economiche portate avanti da fantasmi, da entità soprannaturali? Il problema è che nel nostro paese si è perso il senso della realtà: con le parole si denuncia ogni giorno la crisi economica che avanza e ci si dispera per il numero di disoccupati e di giovani senza lavoro e dall’altro si fa di tutto per accentuarla. Ma noi dobbiamo avere fiducia nella parte sana dei nostri amministratori, in coloro che credono ancora nell’Italia, nella provincia di Brescia e nelle sue migliaia di lavoratori. Questi amministratori, a Roma a Milano, a Brescia stessa non possono accettare supinamente questo declino non tanto per lo spauracchio di non prendere più i voti ma per il semplice fatto che non è giusto! Non è giusto e Brescia ed i bresciani non meritano questo trattamento! Come sempre Federcaccia Brescia è disponibile a fornire supporto e risorse per questa battaglia perché crediamo che ci siano ancora veri amministratori che sanno rappresentare il nostro territorio. A questi ci rivolgeremo per non cedere, per non mollare, per non arrenderci, in nome delle nostre tradizioni e della nostra cultura.
FIDC Brescia – Ufficio stampa
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