Cacciapensieri: FIDC – Arci e Anuu insieme alla “Marcia per il clima” di Roma.
CACCIAPENSIERI
a cura di “FEDERCACCIA BRESCIA”
È stata una presenza significativa quella delle Associazioni Venatorie alla Marcia per il Clima svoltasi a Roma in contemporanea con molte altre città del mondo e d’Italia alla vigilia della Conferenza di Parigi, in svolgimento fino al prossimo 11 dicembre. Ancor più significativa perché da molti partecipanti vista con sorpresa e interesse e da qualcuno perfino con simpatia. Certo, non è mancato chi, a titolo personale, e si contano sulle dita di una mano, ha dichiarato di vederci “fuori contesto”, come se i cacciatori non fossero anch’essi cittadini preoccupati del futuro dell’ambiente e del pianeta e non fosse per loro naturale essere presenti insieme a rappresentanti di tutta la società civile, della quale sono parte. Si è trattato però, tranne un caso di “furore ideologico”, di un normale scambio di idee, che anzi ha permesso di spiegare meglio le nostre motivazioni.
A testimoniare l’impegno del mondo venatorio su questa tematica, una delegazione di dirigenti e associati di Federcaccia, Arci Caccia e ANUUMigratoristi, che hanno così esposto come cittadini e come cacciatori le richieste per la COP21 di Parigi, già spiegate annunciando l’adesione alla marcia. Come cittadini sensibili anche per l’esperienza e le conoscenze che derivano da chi pratica l’attività venatoria, ci aspettiamo dalla conferenza di Parigi un accordo che limiti il riscaldamento globale sotto i 2°C, per impedire che:
1. le aree caratterizzate da condizioni climatiche favorevoli per una data specie selvatica si spostino, obbligandola a modificare la sua distribuzione geografica, in genere verso nord e verso le fasce altitudinali più elevate;
2. la sincronia tra periodo riproduttivo e disponibilità di cibo per molte specie migratrici venga alterata, che alcune specie cessino di migrare, altre modifichino la rotta, altre ancora si riproducano anticipatamente;
3. violenti temporali, estati torride e siccità possano uccidere gli animali per caldo, freddo, inondazioni e mancanza di cibo, con effetti negativi a livello di popolazione e di specie;
4. la diffusione di specie invasive e di agenti patogeni, favorite dai cambiamenti climatici, possano modificare sostanzialmente la struttura e la composizione delle comunità animali e vegetali;
5. l’adattamento delle comunità umane ai cambiamenti climatici comporti delle modifiche nella gestione dell’acqua, delle foreste, dei terreni agricoli e nell’uso del suolo creando ulteriori impatti sulle specie animali selvatiche.
Ci auguriamo che anche il piccolo ruolo avuto prendendo parte alla Marcia per il clima abbia contribuito insieme alla mobilitazione mondiale ad essere di stimolo a chi può e deve, ad imboccare concordemente la strada per una soluzione rapida e senza compromessi del problema sul tavolo.
FIDC Brescia – Ufficio stampa
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