Città metropolitana – INTERROGAZIONE IN REGIONE GUARDIE ITTICO VENATORIE
Guardie Ittico-Venatorie
Il comunicato della consigliera Barbara Mazzali –
CITTA’ METROPOLITANA , MAZZALI (FDI) PRESENTATA INTERROGAZIONE IN REGIONE PER AVERE CHIARIMENTI SU RUOLO ITTICO VENATORIE
“La situazione delle guardie ittico-venatorie di Città Metropolitana va chiarita” – La consigliera Barbara Mazzali ha presentato un’interrogazione in Regione Lombardia chiedendo All’assessore se non ritenga opportuno intervenire con chiarezza sulla questione e se non ritenga essenziale e non più rinviabile attivarsi per la conservazione della qualifica di cui sono titolari gli addetti alla vigilanza ittico-venatoria operanti nel territorio della Città’ metropolitana di Milano.
La vigilanza venatoria è funzione che discende da una norma nazionale, che riconosce ai soggetti preposti la qualifica di agenti di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza e per questo possono portare durante il servizio le armi da caccia e quelle con proiettili a narcotico. Dopo della nascita delle Città metropolitane è stato pianificato un processo di radicale cambiamento di un sistema consolidato nel tempo, che non poteva non avere significative conseguenze sul piano dell’attribuzione delle competenze.
La funzione della vigilanza ittico-venatoria ha continuato a essere svolta da tutte le province, mentre la Città metropolitana di Milano ha assunto una decisione diversa. Regione Lombardia aveva stipulato con la Città metropolitana un’apposita convenzione, con la quale si impegnava a retribuire un certo numero di agenti per garantire la vigilanza ittico-venatoria, ma successivamente il Consiglio metropolitano di Milano ha sancito la soppressione del Corpo di Polizia della Città metropolitana (che svolgevate anche la funzione della vigilanza ittico-venatoria) e ha contestualmente istituito il “Servizio di Polizia metropolitano”, rivolgendolo ad attività di polizia amministrativa senz’arma.
La configurazione di un simile servizio, molto lontano dalla concezione di vigilanza venatoria che viene svolta nelle campagne con la principale funzione della repressione del bracconaggio, fa comprendere come la vigilanza venatoria, di fatto, sia un servizio che la Città metropolitana non svolge. A tutto questo si aggiunga la situazione degli addetti alla vigilanza provenienti dalle Associazioni venatorie, agricole e di protezione ambientale, i cui decreti sono in scadenza e non comprendono più chi sia il loro riferimento istituzionale per procedere al rinnovo.
La questione investe non solo il corretto svolgimento dell’attività venatoria , ma anche la sicurezza dei territori. Considerato che la Regione è ente che può legittimamente farsi carico della funzione regionale di controllo e che sul punto si è pronunciata la Corte Costituzionale, ribadendo che “l’esercizio delle funzioni a suo tempo conferite deve essere correttamente attuato”, ho presentato quindi la mia interrogazione in Regione per chiedere chiarezza.
Lo dichiara Barbara Mazzali, consigliere di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia
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