Editoriale – Un’estate rovente per il mondo venatorio. Occorre stare in guardia.
Tirano un sospiro di sollievo i cacciatori italiani, dopo che in Commissione al Senato è stato approvato emendamento 16/10 del D.L. 91, quello che fa riferimento all’utilizzo dei richiami vivi di cattura per la caccia da appostamento fisso. Una vittoria che lascia l’amaro in bocca se la si guarda dal punto di vista che alla fine non si è ottenuto che non quello che già avevamo, ovvero il diritto di cacciare con i richiami di cattura. Una vittoria significativa per tutto il mondo rurale se invece la osserviamo dal punto di vista della battaglia che si è dovuto combattere scontrandoci contro una politica sempre più animalista. Due aspetti della medaglia che comunque segnano un estate “bollente” ( non certo sul fronte del meteo) per la caccia in Italia, sempre più boicottata e sempre più alle prese con chi un po’ alla volta ci sottrae il terreno da sotto i piedi. Qualcuno legge tra le righe l’aspetto negativo di questa vittoria, per il divieto dei mezzi di cattura, ovvero le reti, come richiesto dalla legge Comunitaria- Direttiva Uccelli- , ma sappiamo bene che le reti sono da sempre un mezzo vietato e che il loro utilizzo è stato autorizzato ” in deroga” dalle singole Regioni. Al di la questo siamo ovviamente soddisfatti, anche perché nella forte diaspora politica si è visto un PD schierato (non tutti ovviamente) a sostegno del mondo venatorio, mentre altri gruppi parlamentari del centro-destra, che a voce si sono spesso schierati al fianco dei cacciatori, hanno fatto il contrario. Come si usa dire in certe situazioni abbiamo vinto una battaglia e non la guerra e quindi è opportuno, ora più di prima, non abbassare la guardia e reagire ancora più forte. Sul piatto, e lo diciamo da sempre, non ci sono solo passione e tradizioni, ma soprattutto economia e posti di lavoro: la caccia con il suo indotto vale lo 0,5 % del PIL nazionale. Già da lunedì ci sarà una grande occasione per dimostrare che i cacciatori con le loro associazioni di appartenenza, organizzata da quelli di Orgoglio Venatorio, saranno ad Ozzano dell’ Emilia per presidiare in modo pacifico, ma deciso, la sede dell’ISPRA, ovvero l’organo statale preposto per fornire i dati alle Regioni e alla Commissione europea sulla piccola migratoria, ma che a anni si sottrae all’incarico per cui è preposto. Di un attacco frontale all’ISPRA per la verità se ne parla da anni, ed era una di quelle cose di cui il mondo venatorio, le associazioni, se ne sarebbero dovute occupare prima (forse non saremmo arrivati alla situazione attuale), ma comunque – “meglio tardi che mai” – è una forma di protesta che dev’essere attuata, alla quale dovrebbero partecipare tutti quei cacciatori orgogliosi di esserlo. In questo momento di grande fermento si vedono anche però cose strane, come certe trattative tra piccole associazioni che cercano di confederarsi ad altre più grandi con la speranza di trovare sbocchi diversi, ma con la certezza di perdere la loro influenza territoriale e la loro identità. Le spaccature di questo tipo e le divisioni non portano mai a nulla di buono e i nostri nemici sono sempre pronti ad affondare il colpo. L’estate ( se così la possiamo chiamare) è ancora lunga sicuramente altre perturbazioni potrebbero metterci in seria difficoltà. Bisogna stare in guardia serrando i ranghi.
Caccia & Dintorni – G. De Maria
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