IN LOMBARDIA CACCIA SELEZIONE AL CINGHIALE TUTTO L’ANNO
FAUNA SELVATICA, ROLFI: IN LOMBARDIA CACCIA SELEZIONE AL CINGHIALE E’ POSSIBILE TUTTO L’ANNO
ASSESSORE: APPELLO AI PARLAMENTARI LOMBARDI PER MODIFICARE LEGGE NAZIONALE
Di seguito il comunicato di Regione Lombardia nel quale si evidenzia il problema legato alla presenza di moltissimi cinghiali sparsi su tutto il territorio. Un incremento del 150% che mette a dura prova il settore agricolo pedemontano e collinare, oltre che la sicurezza delle persone. Urgente la modifica delle Legge Nazionale per autorizzare la caccia di selezione a questo ungulato tutto l’anno.
“Il cinghiale è un problema enorme per la sicurezza delle persone, per le coltivazioni e per il ciclo produttivo lombardo. La Regione Lombardia ha fatto quanto possibile: nei mesi scorsi abbiamo approvato una delibera con la quale diamo la possibilità agli uffici territoriali di autorizzare la caccia di selezione al cinghiale, a partire dalle zone non idonee, per tutto l’anno sull’intero territorio regionale, anche in difformità dei periodi e degli orari stabiliti per legge. È un atto forte che fa capire come la Regione voglia risolvere il problema”. Lo ha detto Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia rispondendo in Consiglio regionale alla mozione relativa al contrasto a specie animali nocive e invasive, quali nutrie, cinghiali o cormorani. Le zone non idonee alla presenza del cinghiale sono l’intera pianura padana, senza soluzione di continuità, da Pavia a ovest fino a Mantova a est, l’alta pianura e le prime alture di Brianza e Insubria, le Orobie Bergamasche, Sondrio e la Valle Camonica.
“È necessario inoltre ampliare l’attività di contenimento finora riservata alla polizia provinciale e, in attività venatoria, ai cacciatori. Per questo rivolgo un ulteriore appello a tutti i parlamentari lombardi, affinché si facciano carico di una modifica legislativa nazionale che preveda il riconoscimento formale della figura dell’operatore volontario, ossia un cacciatore adeguatamente formato e abilitato che, in accordo con la Polizia provinciale, possa contribuire ad attuare i piani di contenimento. Negli ultimi 5 anni in Lombardia i cinghiali hanno causato danni all’agricoltura per 1,7 milioni di euro di rimborsi e 384 sinistri stradali” conclude Rolfi.
2 Commenti
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at 16:14
Da cacciatori anche di cinghiali nonché selecontrollori, non vedo questa estrema emergenza che tanto viene proclamata dalla politica in particolar modo. I cacciatori come me dovrebbero limitarsi a fare un capo e il resto se la sbrighino gli animalisti e tutta la corte di politicanti che peraltro sovvenzionano profumatamente le organizzazioni animaliste. Per i politici lombardi poi, è evidente il loro tentativo di recuperare credibilità e voti attraverso il sparate h 24 e 5 giorni su 7. Ma il vero danno alla fine l’avrà il cacciatore che non avrà più animali e i politici con i ben pensanti del fine settimana avranno risolto il problema dei cinghiali. L’Italia e gli italiani, un’astrazione l’una e brava gente l’altra
at 20:53
Perchè tanto chiasso e non vengono effettuati corsi x abilitare caccia al cinghiale per coloro che x svariati motivi non hanno potuto farli entro maggio 2024?In Veneto,in Umbria e d altre regioni si fanno anche in luglio ed settembre,ma abilitazione riveste carattere regionale(sconoscesi il motivo visto che Ispra -Sempre quella- detta regole?)