La protesta dei cacciatori bresciani
La protesta dei cacciatori bresciani
La protesta – Questa mattina è andata in scena la manifestazione di protesta dei cacciatori bresciani, stanchi di subire vessazioni e controlli per la questione degli anellini dei richiami vivi. 800 forse 1000 cacciatori si sono ritrovati nei pressi della Questura di Brescia per poi dare il via ad un corteo pacifico fino alla Caserma dei Carabinieri Forestali. Purtroppo non c’è stato nessun incontro con il Comandante. In molti, quelli che non conoscono la caccia, le tradizioni, la materia si saranno domandati come mai questa manifestazione contro i Carabinieri … . Intanto va detto che nessuno ha chiesto o intente chiedere che non ci siano i controlli, anzi ben vengano soprattutto per prevenire e reprimere tutte le forme di bracconaggio che nulla hanno in comune con la caccia e con i cacciatori. Solitamente chi pratica il bracconaggio lo fa a scopo di lucro senza avere la licenza di caccia e tante volte neppure il Porto d’Armi.
Quello che chiedono i cacciatori, i capannisti in particolare è solo maggior rispetto. Tutto qui. Spesso ci si è imbattuti in controlli dove 7 o 8 persone in divisa hanno agito in maniera spropositata, con arroganza intimidatoria e questo non va bene. Di questo modo di agire abbiamo purtroppo vari riscontri. Perquisizioni personali e nelle abitazioni, sequestri, utilizzo di droni e cani da traccia … come si fosse in presenza della peggiore specie criminale, come se ci si trovasse a fronteggiare una banda di talebani inferociti. Ci piacerebbe che questo dispiegamento di forze fosse messo in campo anche contro tutti quei delinquenti che ogni anno devastano i capanni, tagliano le gomme delle auto dei cacciatori e inneggiano orgogliosi sui social ogni volta che si verifica un incidente venatorio grave. Ecco ci piacerebbe vedere anche un certo equilibrio in questo senso !
Poi c’è la questione anellini, quelli inamovibili che servono per la certificazione dei richiami vivi. Anellini in alluminio che con l’usura magari si deformano e che sono ormai fonte di dispiacere e di denunce penali.
Chi sbaglia paga, chi li manomette volontariamente è in torto e ne è consapevole, ma nella fattispecie si parla di anellini scelti dalla Regione per i quali lo stesso fabbricante indica chiaramente delle tolleranze. In alcuni casi ad effettuare questi controlli pare ci sia anche un . ornitologo anti-caccia dichiarato e questo fatto, se fosse vero, sarebbe davvero grave perchè agirebbe con prevenzione e malafede. Un pò come dire … C’è Dracula al vertice dell’ AVIS.
La protesta, la manifestazione di questa mattina è stata semplicemente indetta con tutte le Associazioni, ancora una volta compatte, proprio per ribadire che la tolleranza ha un limite e che i cacciatori non sono più disposti a subire passivamente queste azioni. Questi controlli si stanno concentrando soprattutto nella provincia di Brescia e in parte in quella di Bergamo ma sono chiaramente destinati ad estendersi a macchia d’olio perchè sotto attacco c’è proprio la caccia tradizionale da capanno, un disegno ormai ben chiaro a tutti.
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at 19:25
Buona Sera. Ho appena finito di leggere Che in valcamonica ci sono stati sette arresti per kg di droga. Furti in appartamenti l’importante e impiegare I carabinieri foorestali a controllare gli anellini dei uccelli ai cacciatori e fare appostamenti ai capanni. Questo e il governo dei migliori.