Lega Nord: subdolo ed inaccettabile l’emendamento presentato a sorpresa in commissione al Senato dal Governo Renzi
Attraverso Marco Basolini, responsabile nazionale caccia, la Lega comunica il proprio disappunto sull’emendamento 16/10 approvato ieri sera dalle commissioni congiunte del Senato Ambiente-agricoltura. Nel comunicato stampa Bassolini spiega le motivazioni allegando l’emendamento 16/3 che la Lega aveva proposto.
Comunicato stampa Lega Nord
Subdolo ed inaccettabile l’emendamento presentato a sorpresa ed all’ultimo istante in commissione al Senato dal Governo Renzi e che oltre a segnare come obiettivo la cancellazione della secolare tradizione rurale e venatoria scrive la parola fine alla cattura degli uccelli a fini di richiamo con i Roccoli.
Purtroppo è con rammarico e forte preoccupazione che dobbiamo ammettere che quello che pensavamo ma speravamo non fosse vero è successo: alla fine un colpo di coda da parte dell’anima anticaccia dei partiti di governo (PD e NCD) hanno prima affossato votando contro l’unico emendamento che andava di fatto nello spirito del DL 91 sanando in pieno l’infrazione 2014/2006 e rispondendo alle richieste della commissione europea di fatto con una semplice operazione di copia incolla.
Per ragione di logica e buon senso i Senatori della Lega Nord chiedevano molto semplicemente che il testo dell’art. 20 della legge europea già approvato alla camera l’11 giugno (votato dalla stessa maggioranza) venisse trascritto tale e quale in sostituzione dei primi tre commi dell’art. 16 del decreto stesso come riportato qui sotto.
16.3 Arrigoni, Consiglio, Candiani (Lega Nord)
Sostituire i commi da 1 a 3, con il seguente:
«1. All’articolo 4, comma 3, secondo periodo, della legge 11 febbraio 1992, n. 157, dopo le parole: “dalle regioni” sono inserite le seguenti: “, nel rispetto delle condizioni e delle modalità previste all’articolo 19-bis,”».
Conseguentemente alla rubrica sopprimere le parole: «Caso Eu-pilot 4634/13/ENVI, Caso Eu-pilot 5391/13/ENVI».
La brutta sorpresa è arrivata quando i senatori del governo Renzi sono arrivati in commissione con riscritto il loro emendamento 16.10 (che in verità in origine era incompleto e ancora troppo limitativo ma in parte condivisibile) dove oltre allasostituzione del comma 1 dell’art. 16 aggiunge all’art. 4 della l. nr. 157//92 i commi 1-bis e 1-ter che nello specifico vanno a: togliere il potere alle regioni sulla gestione dei richiami vivi di cattura, vietano l’utilizzo delle reti, prescrivono che le regole sui dettagli siano disciplinate previo parere tecnico di ISPRA aumentando di fatto il potere discrezionale all’ente, vincolato la deroga istituzionale sulla gestione delle cattura ad un Decreto legge che dovrà essere emanato unicamente dal Presidente del Consiglio dei Ministri e infine renderanno obbligatorio il censimento totale e la gestione numerica dei richiami vivi in possesso dei cacciatori (a dover di cronaca siamo partiti con un censimento chiesto da Regione Lombardia che veniva contestato perché doveva essere volontario ed ora di colpo diventa obbligatorio perché inserito nella legge nazionale)…TUTTO QUESTO SENZA CHE LA COMMISIONE AMBIENTE UE OBBLIGASSE LO STATO ITALIANO A FARLO !!
Accertato che per sanare l’infrazione comunitaria 2014/2006 venisse chiesto al Governo Italiano semplicemente di correggere l’art. 4 della l. n. 157/92 (cattura temporanea e inanellamento), come già accaduto con la legge europea 2013 bis n. 1533 approvata alla camera l’11 giugno 2014, oggi di fatto è stata siglata un’integrazione inopportuna all’art. 4 stesso che di fatto porterà la fine dei secolari roccoli e impianti di cattura, una modifica all’art. 13 riducendo di fatto il numero dei colpi nei caricatori ed infine modificato l’art. 21 proibendo il commercio di uccelli selvatici provenienti in qualsiasi paese dell’unione europea anche se abbattuti legittimamente.
Ed anche tutto questo senza che nessuna sentenza, commissione europea o direttive lo stiano chiedendo allo stato italiano !
La domanda sorge spontanea: se tutte queste limitazioni diventati compromessi al ribasso non sono stati richiesti chi le ha voluti ? Forse sarebbe bene conoscere chi con “lungimiranza politica” sta cercando di eliminare la caccia visto che ormai per chi non l’aveva ancora capito è palese l’indole anticaccia di questo governo che però si nasconde e si giustifica dietro un tecnicismo burocratico e giuridico per cancellare legittime e secolari tradizioni rurali e venatorie.
Come Lega Nord non abbiamo avuto dubbi sul votare contro una simile condanna che è stata sentenziata con l’emendamento presentato all’ultimo secondo dai membri di Governo sull’art. 16 del DL. 91 e che di fatto porterà oltre che alla chiusura dei roccoli, a togliere potere alle Regioni accentrando tutto nelle mani del Presidente del consiglio e di Ispra oltre a scrivere un futuro di fine certa per una tradizione secolare ma soprattutto creare preoccupazione ed incertezza ai 94.000 lavoratori che ancora oggi in Italia lavorano nella filiera collegata al settore delle armi e dell’attività venatoria e che anche nel 2013 hanno prodotto un fatturato di 9 Miliardi di Euro (0,5 % del PIL).
Questo l’articolo 16.10 (Riformulazione testo 2) (a firma di Caleo e altri) votato ieri in commissione ed oggi andrà in aula al Senato.
“1. Sostituire il comma 1 con il seguente: «1. L’articolo 4, comma 3, della legge 11 febbraio 1992, n. 157, è sostituito dal seguente: “L’attività di cattura per l’inanellamento e per la cessione a fini di richiamo può essere svolta esclusivamente da impianti della cui autorizzazione siano titolari le province e che siano gestiti da personale qualificato e valutato idoneo dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. L’autorizzazione alla gestione di tali impianti è concessa dalle regioni nel rispetto delle condizioni e delle modalità previste all’articolo 19-bis.”».
Aggiungere i seguenti commi:
«1-bis. Entro sei mesi dall’ entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto legge, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta della Conferenza Stato-Regioni, previa acquisizione del parere dell’ Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, sono definiti:
a) i criteri per autorizzare mezzi e impianti di cattura conformi a quelli utilizzati in altri Paesi della Unione Europea e non proibiti dall’allegato IV della Direttiva 2009/147/UE;
b) le regole e le condizioni per l’esercizio dell’attività di controllo, con particolare riferimento al metodo di cattura selettivo e occasionale;
c) le modalità di costituzione di apposite banche dati regionali;
d) i criteri per l’impiego misurato e la definizione delle quantità.
1-ter Entro sei mesi dall’adozione del predetto decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, le Regioni adeguano la propria normativa alle disposizioni del medesimo decreto”.
Bassolini Marco
Responsabile nazionale caccia Lega Nord Lega Lombarda
2 Commenti
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at 17:45
Fate chiarezza per favore qua non si capisce più niente, diteci chiaramente se si potrà e con che che richiami andare a caccia per il 2014, leggendo bene i decreti anche gli anticaccia hanno ammesso la sconfitta, perchè ??
at 09:30
Con l’applicazione del 16/10 DL 91 si potrà andare a caccia nello stesso modo degli anni passati- niente di più e niente di meno.
Il 16/3 Dl 91 presentato dalla Lega era sicuramente più completo ma in sede politica si è preferito “non alzare il tiro”
La cattura dei richiami con le reti è da sempre vietata, ma si è sempre proceduto con “deroga” regionale .