Lettera ad un animalista

Lettera ad un animalista

Tieniti le tue idee, ma rispetta anche quelle di che non la pensa come te.

Ragiona con la tua testa e non con quella di chi ti strumentalizza.

 

Lettera ad un animalista – Anche se sei un animalista convinto sappi che noi non ti odiamo, anche se al contrario tu insulti, danneggi, vandalizzi e agisci nell’anonimato alla pari di un delinquente generico medio. Ognuno di noi, per fortuna, è libero di pensarla come vuole ma senza ledere il diritto acquisito altrui. Tu ci detesti ma senza conoscere cosa è la caccia oggi e come viene gestita in Italia, paese nel quale le normative di legge sono le più severe in assoluto rispetto agli altri paesi membri dell’Unione europea.

Tu gioisci se un cacciatore perde la vita, indipendentemente che sia a caccia o per malore, noi invece non siamo così meschini e quando un uomo perdere la vita, che sia cacciatore o animalista, o altro ancora, ce ne rattristiamo, perché la vita, di chiunque sia, è un dono.

Agisci in nome e per conto di sigle che sotto la voce dell’animalismo traggono profitto e nemmeno te ne rendi conto. Sei uno strumento nelle mani di gente che approfitta della tua buona fede. Per noi la caccia, non è solo un diritto sancito per legge, ma una passione e non è certo un sport, come la definisci.

Il prelievo venatorio, incide dell’ 1% della mortalità ed è un mezzo per tenere sotto controllo l’ambiente e la fauna selvatica. Senza la caccia, quella praticata in modo serio e corretto, la fauna selvatica prevarrebbe sulla natura e sull’ambiente stesso. Ma tu ignori tutto questo, oppure fai finta. Quello che chiediamo è solo rispetto e magari dialogo, cosa a cui tu ti sottrai sistematicamente per paura, perché sei indottrinato dalla tua sigla di appartenenza, che non ti consente di ragionare e di agire in maniera civile, di cui non cosci magari neppure chi dall’alto tira i fili. Ti rivolgi a noi solo con rancore senza tenere conto che siamo persone per bene, che lavorano, che hanno una famiglia e che credono nei valori basilari sui quali, per fortuna, si regge buona parte della società civile.

Invece di rivolgere la tua attenzione ad una fetta di mondo che non conosci prova a guardarti attorno, solo nel raggio di un chilometro da dove vivi e scoprirai un ambiente gravemente malato, dove plastica, pesticidi, prodotti inquinanti ecc. ecc. fanno danni enormi. Comincia a pensarci e vedrai che la caccia è il minimo dei tuoi problemi. Non ti vengo a dire che la figura del cacciatore è quella che gestisce il territorio, perché ancora non lo comprendi. Noi amiamo gli animali quanto te e forse più. Lo sparo, il prelievo,  è solo l’attimo finale di qualcosa che ci lega alla natura, che ci consente di viverla facendo gestione.

Per te, che spesso vivi nascosto tra i palazzi e respiri lo smog,  la natura cosa rappresenta ? ….. non credo tu abbia una risposta circostanziata perché vivi e ragioni con il paraocchi. Non ce l’abbiamo con te, sappilo, ma con chi in maniera arrogante, con supponenza, ritiene la caccia il male del secolo.  Prova a ragionane un pochino  e se vuoi commenta pure, in maniera civile, qui non ti censura nessuno, perché noi il confronto, quando è serio, quando è corretto nella forma, lo accettiamo di buon grado. Tieniti le tue idee, ma rispetta anche quelle di che non la pensa come te. 

 

Caccia & Dintorni

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7 Commenti

  • Federica Grossi

    Io credo che siate vittime di chi le regole non le accetta e non le rispetta. La nostra società è molto brava a generalizzare…. Chi va a caccia fuori stagione o uccide smodatamente e fa bracconaggio… Chi si avvicina alle case e spara a cani o persone…. Sono questi i cacciatori che fanno del vostro “sport” una orrenda passione spesso incomprensibile!!
    Sono gli arroganti a distruggere una categoria e non è giusto generalizzare. Ma voi dovreste essere i primi a controllare l’attività dei vostru colleghi…. Invece di difendervi sui giornali.
    Andate tra i boschi a controllare le trappole!!!
    Buon lavoro.
    Federica.

    • Giuseppe De Maria

      Federica, intanto sappiamo bene che la caccia non è uno sport. Il bracconaggio, chi lo pratica e chi comunque agisce contro la regole e contro la 157 è deprecabile a prescindere. In quanto alla difesa sui giornali avrei molto da dire e ridire. Le sigle animaliste, generalmente ONLUS, prendono soldi dallo stato e dai loro iscritti e possono concedersi tutti i ricorsi al Tar, coperti dai media che pubblicano in continuazione pagine su pagine per demonizzare la pratica venatoria. Gli arroganti ci sono su ambo le sponde ma proprio in questi anni le associazioni venatorie, ma forse questo non lo puoi sapere, stanno facendo formazione in questo senso e si battono per una revisione della 157 per adattarla ai tempi. Comunque grazie per averci scritto ed espresso il tuo parere.

  • giovanna corradin

    Caro cacciatore che rispondi,quando tu ti rattristi per un uomo ucciso sia esso cacciatore o animalista noi ci rattristiamo per tutti quegli animali che prima immetti sul territorio e poi uccidi… quegli animali non avevano dunque diritto alla vita???
    Finiscila di vantarti di essere il paladino della natura e smetti di venderti il cinghiale che uccidi per rivenderlo al ristorante per la modica cifra di 500 euro… vergognati… una vita non si compra ma soprattutto non si uccide… lunga vita agli animali…

    • Giuseppe De Maria

      Giovanna, quando al supermercato la gente ( magari anche tu) compra un vassoietto di polistorolo che contiene pollo, coniglio, vitello, ecc allora va bene ? Dietro c’è tutta una catena, una filiera. Qualcuno ha fatto il lavoro “sporco” di abbattimento e trattamento delle carni. Pensa piuttosto all’ambiente inquinato, ai fertilizzanti altamente nocivi che poi finiscono nel nostro stomaco. La caccia in Italia è la più restrittiva di tutta la Ue e il prelievo venatorio è fatto sul 1% della mortalità. Nessuno si vanta di essere il paladino della natura poiché il rispetto di essa e del nostro habitat dev’essere al centro della discussione : per noi e per voi.

  • marco

    Parlare di buon senso e di dialogo con questi talebani è purtroppo inutile. Si sono lasciati azzerare il cervello come avviene nelle sette sataniche e non c’è spazio per altro: hanno ragione solo loro.
    Ci vorrebbe che le associazioni venatorie utilizzassero meglio i media per dare un’informazione più corretta e consentire ai non cacciatori di farsi un’idea della nostra passione in contrapposizione agli sproloqui degli ambiental animalisti.

  • Carla Bonfatti

    Amo profondamente la natura e gli animali…faccio tutto quello che posso per tenere decoroso “dalla sporcizia altrui” l ambiente in cui vivo…Amo la natura e non ho bisogno di sparare per capirla…Cari cacciatori non nascondetevi dietro sta facciata di protettori dell’ ambiente…siete i primi a trattare male i vostri animali…quanti sono i cani che utilizzate a essere segregati nei loro box senza carezze e umanità e uccisi appena non servono più…Imparate a osservarli gli animali e imparare da loro la bontà e la lealtà….

    • Francesco

      Buonasera Carla, scusa se ti rispondo dopo quasi 3 anni ma va beh, non centra. Ho esattamente 16 anni e da 16 anni vivo in una famiglia di cacciatori, e non me ne pento, anzi. Vivo in mezzo al verde, in sintonia con la natura, in piena zona collinare e ogni giorno ammiro gli animali, come dite di fare voi d’altronde. La maggior parte di voi vive in mezzo a Milano o altre città metropolitane, eppure dice di amare e vedere gli animali, magari non è il tuo caso, ma la percentuale di quelli è molto alta. Vi credete più esperti di noi cacciatori e/o pescatori, dicendo che voi la natura la frequentate più in sintonia rispetto a noi, ma vi sbagliate, e di grosso. Se conoscete davvero gli animali, dovreste saper distinguere un’impronta di un cinghiale da quella di un capriolo, eppure quelli che conosco che odiano la caccia e amano gli animali, non la sanno distinguere, però dicono di conoscere gli animali meglio di noi cacciatori. La tua frase : non ho bisogno di sparare per capirla, è superficiale e senza senso, pensi che noi proviamo felicità ad ammazzare un animale “per hobby” (come lo definite voi)? No (se è la prima volta che si prende un cinghiale allora si è molto contenti), ma amiamo tutto quello che c’è dietro, ovvero tracciare, capire dove sono gli animali e infine scovarli con l’aiuto dei cani, poi se l’animale non viene preso, CHISSENEFREGA, ci saranno sicuramente altre occasioni; un’altra cosa che amiamo è la squadra, l’amicizia fra di noi, passare delle serate a mangiare insieme è una cosa che amiamo particolarmente.
      Sul tuo discorso riguardo ai cani, ti sbagli, io ad esempio, ho quattro cani, bellissimi, segugi, ma stanno meglio di me…con un prato alla inglese in cui scorrazzare di circa 500 metri quadrati, con tanto di tutti i servizi necessari, vivono meglio di me guarda, e poi senza carezze??? I miei sono dei coccoloni assurdi. Con questo, non pensate che solo voi amate i cani e noi no, sicuramente qualche caso estremo c’è, ed è un peccato….in più, non stanno rinchiusi per sempre in un box, perché loro escono a cacciare insieme a noi, in fondo è la loro attività preferita. Infine, tu dici di ammirare gli animali per la loro bontà, benissimo: se mai ti capiterà di incontrare in una delle tue passeggiate una femmina di cinghiale con dei piccoli, prova a fare due passi verso di lei e i suoi figli, e vedi com’è brava come dici tu:). Ti dico solo una cosa per te e per quelli che pensano come te: incominciate ad andare a fare delle passeggiate per davvero e a scoprire la natura, perché se vi trovate in queste situazioni, dove dovete argomentare e formulare delle tesi, venite sistematicamente smerdati da della gente che ne sa 100 volte più di voi, il mio è un consiglio, poi dipende da te se vuoi ascoltarlo. Le auguro una bona serata ;-)!

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