Lettera al Ministro Martina in tempi di “spending review”. “NOA” a Brescia: soldi spesi male.
Ill.mo Ministro Maurizio Martina,
ci rivolgiamo a Lei in qualità di responsabile governativo delle politiche agricole e forestali, nonché della caccia nelle sue espressioni, semplicemente per chiedere se in un momento tanto difficile per la nazione, in tempi di spendig review, fosse necessario inviare nel bresciano (come accade da quasi un decennio) un contingente distribuito su due turni per un mese di Guardie Forestali appartenenti ai “NOA” (Nucleo Operativo Antibracconaggio) per l’operazione denominata “pettirosso”.
E’ vero che l’attività antibracconaggio è disciplinata dalla Legge n. 157 dell’11 febbraio 1992 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio) che affida al Corpo forestale dello Stato un ruolo di primo piano nella tutela degli animali selvatici sul territorio nazionale, ed è vero che Il NOA ha il compito di organizzare e dirigere operazioni particolarmente impegnative per combattere il fenomeno del bracconaggio nelle zone maggiormente colpite, collaborando con le strutture periferiche.
Ma è anche vero che un contingente ospitato per un mese in una struttura alberghiera per un mese, con le ovvie spese di trasferta e di costi dell’intera operazione alla fine finisce per pesare ancora sulle casse di uno Stato economicamente sull’orlo del baratro e di conseguenza sui contribuenti. In tempi di spending review ci pare un azzardo e una spesa inutile questa operazione che alla fine porterà ad un bilancio minimo in termini di verbali e sanzioni.
E’ noto da tempo che in Val Trompia e in Val Sabbia, così come in altre parti della la posa dei famigerati “archetti” e dell’uccellagione con le reti è quasi totalmente scomparsa per cui il bracconaggio, dal quale noi cacciatori veri siamo i primi a dissociarci, è in forte riduzione. Alla fine si finisce per penalizzare e terrorizzare i “capannisti” di queste aree che per la grande percentuale sono anziani, che praticano sin da ragazzi la passione venatoria portando avanti una tradizione millenaria e contribuendo al mantenimento ambientale.
Con questo, caro Ministro Martina, non stiamo chiedendo di abbassare la guardia sul fronte del bracconaggio, ma di organizzare meglio e in maniera più moderna l’attività di sorveglianza . Brescia, Bergamo come nelle altre città svolgono il loro compito di sorveglianza venatoria gli stessi uomini della Forestale, della Polizia Provinciale, delle guardie volontarie che con un migliore coordinamento sarebbero in grado di supplire all’iniziativa “pettirosso” , consentendo allo Stato Italia un risparmio economico consistente e allo stesso tempo devolvere altrove le forze del NOA, magari sul fronte della microcriminalità che è in forte aumento.
Chiaramente non vogliamo insegnarle il mestiere, noi infatti non siamo legislatori ma semplici cittadini che osservano, ma semplicemente ci sembrava giusto farLe per l’appunto osservare che certi esempi di sacrifici e risparmi dovrebbero arrivare dall’alto.
Restiamo a sua disposizione per chiarimenti e repliche sulla questione.
Cordiali saluti
Caccia & Dintorni – la redazione
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