L’ inchiesta de L’Esprreso porta ai Cacciatori Veneti
L’ inchiesta de L’Esprreso porta ai Cacciatori Veneti e al presunto finanziamento di 70.000 euro passato da Confavi a Fratelli d’Italia
L’inchiesta – Nulla di illecito s’intende, ma forse non tutti i cacciatori ne erano al corrente e forse auspicavano un uso diverso di questa bella cifra elargita a fini politici.
Tutto è partito dall‘inchiesta de L’Espresso sui finanziamenti al partito di Giorgia Meloni Fratelli d’Italia. Si è scavato nel mondo degli imprenditori e costruttori romani. L’inchiesta intende far luce sui rapporti di FdI con il gruppo ECR dei Conservatori Europei, con gli ultraconservatori statunitensi, e con altre fondazioni che hanno finanziato nel tempo il partito di destra. Il 9 maggio 2018, due mesi dopo le elezioni politiche, il partito ha ricevuto un bonifico di 70mila euro dall’Associazione Cacciatori Veneti- Confavi
Fratelli d’Italia nelle ultime settimane pare abbia superato il 10% nei sondaggi ed in Europa a scelto di sedere nei banchi dell’Ecr, European Conservatives and Reformist, importante gruppo europarlamentare che conta 62 deputati e raccoglie finanziamenti pubblici da Bruxelles.
L’inchiesta punta a fare luce su alcuni aspetti del partito guidato da Giorgia Meloni come ad esempio la sede in via Ottaviano che, pare, sarebbe stata acquistata a un prezzo di favore
Chi finanzia Fratelli d’Italia? A questa e ad altre simili domande ha tentato di rispondere il noto settimanale L’Espresso, che ha fatto una ricerca sui finanziamenti del partito. Aspetti che comunque non ci riguardano. Ci riguarda piuttosto la questione posta in essere da Arci Caccia che in un comunicato reso noto dal Gruppo PD in Consiglio Regionale Veneto hanno tirato in ballo il cospicuo finanziamento elettorale transitato dalle casse dell’Associazione Venatoria a quella del Partito Politico. «Si tratta di erogazioni liberali da parte di società che non avevano alcuna criticità giudiziaria da noi conosciuta», è la risposta del partito ricevuta dall’Espresso.
L’articolo è di Federico Marconi e Giovanni Tizian ( fonte L’Espresso)
Questo il testo ufficiale di Arci Caccia e reso pubblico : “Associazione venatoria spende 70mila euro per finanziare un partito politico: probabilmente non ha bisogno dei soldi della Regione per svolgere le proprie attività. Il caso dell’ACV Associazione Cacciatori Veneti mette in luce tutta le contraddizioni degli stanziamenti del bilancio della Regione e delle regole sul finanziamento ai partiti. Chi può permettersi 70mila euro di contributo a un partito non ha certo bisogno di soldi dalla Giunta per la propria attività”. Chi ribadisce la questione sono i Consiglieri regionali del Partito Democratico Andrea Zanoni, il Capogruppo Stefano Fracasso, e Anna Maria Bigon, commentando appunto ….. l’inchiesta del noto settimanale . ” Si tratta di un’attività lecita e nel cui merito non vogliamo entrare, restiamo invece perplessi sull’opportunità di elargire un contributo di 64mila euro, per restare al 2018, a chi a sua volta può permettersi di versare una cifra superiore a una forza politica. Ho più volte denunciato -evidenzia Zanoni – l’enorme mole di denaro alle associazioni venatorie, una lobby sovra-rappresentata a palazzo Ferro Fini – aggiunge poi Zanoni – in tempi di vacche magre per loro c’è sempre sostanza: 350mila euro nel bilancio 2018 e altri 250mila nel 2019 con l’obiettivo di fare informazione e prevenzione contro il bracconaggio sono un’indecenza. Risorse che sicuramente avrebbero fatto comodo a chi combatte davvero sul campo questo fenomeno, come le associazioni di tutela dell’ambiente e della fauna selvatica che certo non hanno decine di migliaia di euro a disposizione per finanziare partiti politici”. Ribadiamo che non è stato commesso alcun illecito, restano solo le perplessità sulla questione benché sappiamo bene che la caccia vive anche di politica. Oltretutto Convavi si è sempre resa protagonista di importanti battaglie a favore della pratica venatoria, portando a casa importanti risultati per il Veneto.
Naturalmente, qual’ ora ne abbiano voglia, Caccia & Dintorni è pronto ad ospitare a dare voce alla controparte chiamata in causa, ovvero all’associazione Cacciatori Veneti,
C&D
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