Lombardia anno zero – cambiare tutto per non cambiare niente ? …

Lombardia anno zero – Cambiare tutto per non cambiare niente ? 

Lombardia anno zero – dopo il “tempo delle mele” aspettiamo i risultati .

 

Lombardia anno zero – Proviamo ad analizzare il voto di queste regionali in Lombardia, dove il 60% degli aventi diritto non si è recato ai seggi. Un dato che mortifica e che rappresenta il punto di caduta più basso della democrazia rappresentata e che la dice lunga sulla disaffezione della gente, di molti giovani, nei confronti della politica e alle sorti del proprio territorio. Di fatto sia in Lombardia quanto in Lazio ha votato un terzo delle persone che godevano di questo privilegio.

C’è però un dato controcorrente e che è il voto dei cacciatori e simpatizzanti, un risultato a dir poco straordinario che si è attestato al 66,5% . Questo dimostra che se la causa è valida prevale ancora il gioco di squadra che va ben oltre il colore della casacca.

 

In Lombardia Attilio Fontana ha fatto il pieno con il 54, 67% delle preferenze, migliorando il voto della precedente elezione, sconfiggendo nettamente il candidato del PD, Pierfrancesco Maiorino, che i è fermato al 33,93% e soprattutto Letizia Moratti, rappresentante del “terzo polo” che non ha raggiunto il 10%.

Lombardia anno zero – il voto a Brescia

A Brescia nella lista di Fratelli d’Italia a sorpresa il più votato è stato un cacciatore, Carlo Bravo, ex presidente regionale di ACL, con 7056 preferenze, seguito dalla consigliera uscente Barbara Mazzali che ha ottenuto 6738 voti. Eletto nella lista anche Diego Invernici di Pisogne. Un po’ a sorpresa risulta non eletto per una manciata di voti Alessandro Sala, che ha corso nella lista Fontana Presidente, dove ha vinto Giorgio Maione. Non sono bastati 1215 preferenze all’ormai ex Presidente dell’ ATC Unico di Brescia per tornare a distanza di cinque anni in Regione, che sentendosi tradito dal popolo dei cacciatori bresciani ieri ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica in ATC.

Per La Lega riconfermato e super-premiato con ben 10485 preferenze Floriano Massardi. Per lui un plebiscito di voti che mette in imbarazzo il Presidente Fontana e anche qualche altra figura dello stesso partito.

Sono 3 gli eletti a Bergamo nella lista meloniana di Fratelli d’Italia, dove al primo posto con 8399 voti ha vinto la sfida il consigliere uscente Paolo Franco, anche lui particolarmente vicino al mondo venatorio. Al secondo posto Lara Magoni e al terzo Michele Schiavi. Pietro Macconi è giunto quarto con 2989 preferenze e per ora resta fuori dal Consiglio Regionale ma potrebbe essere ripescato nel caso uno dei primi tre vada a ricoprire un incarico di Giunta. Macconi, ex consigliere di qualche legislatura fa è anche un appassionato di caccia avendola praticata per molto tempo. Sempre a Bergamo, ma nella Lega, andrà in Consiglio Roberto Anelli, secondo dietro Giovanni Malanchini, con 3762 voti all’attivo.

Lombardia anno zero – il voto a Bergamo

Lombardia anno zero – Da queste elezioni si evince, fra Brescia e Bergamo, che il voto espresso dai cacciatori è stato trasversale rispetto alle associazioni di appartenenza. La Mazzali a raccolto voti un po’ da tutte, ma lo stesso vale per Bravo e Massardi, o Paolo Franco a Bergamo che sono stati ampiamente votati non solo dalle loro associazioni di appartenenza proprio per il loro impegno che hanno dimostrato in tanti anni sul tema venatorio. A loro guardano con interesse, qualcuno anche con una certa ansia, tutti i cacciatori lombardi poiché sin da subito sono tanti i problemi da affrontare e da risolvere, a cominciare dal Calendario Venatorio 2023/24 che proprio la prossima settimana sarà presentato e discusso in regione dalla DG Agricoltura con i dirigenti di tutte le associazioni, prima di sottoporlo a parere ISPRA. Poi ovviamente ci sarà da risolvere definitivamente la questione “anellini” , la nuova VINCA e Piano Faunistico restato ai blocchi di partenza dopo che nei mesi scorsi era stato presentato e poi ritirato per gravi vizi di forma. Un percorso tortuoso e tutto in salita per i nuovi consiglieri e per chi avrà nelle mani la gestione dell’attività venatoria lombarda, con la speranza che venga affidata a qualcuno di competente e slegata dall’ Agricoltura. In questi giorni è come se fossimo tornati al “tempo delle mele”  all’innamoramento per il cambiamento e per la svolta, ma sarà tutto da verificare “strada facendo“.  Comunque auguri e buon lavoro a tutti.

 

bdm-C&D

 

 

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