Per FIDC Brescia pareri ISPRA improponibili
Per FIDC Brescia pareri ISPRA improponibili
Troppo spesso i tribunali amministrativi regionali (TAR) accolgono i pareri ISPRA senza nessun tipo di riscontro scientifico prodotto. Questo comportamento giuridico ha creato una situazione di incertezza per gli appassionati di caccia e per le associazioni venatorie. Infatti, nonostante le indicazioni tecniche non siano vincolanti, la loro influenza è comunque significativa nelle decisioni legali, portando a una certa frustrazione tra i cacciatori che vedono le loro attività regolamentate in modo imprevedibile.
Il parere espresso sul calendario della Lombardia sembra essere in linea con quello dell’anno scorso, con un forte invito a posticipare l’inizio della caccia vagante al 2 ottobre, ossia due settimane dopo le date previste dalla legge. Questa richiesta pare essere motivata da diverse considerazioni, come la necessità di proteggere alcune specie durante periodi critici del loro ciclo vitale o per garantire una maggiore sicurezza e regolarità nelle attività venatorie. Ma sappiamo bene che non è così e ci sono studi scientifici che dimostrano l’esatto contrario.
Inoltre, la chiusura della caccia per le diverse specie è stata proposta in modo tale da non arrivare mai al 31 gennaio, con una specifica menzione per il fagiano, la cui caccia dovrebbe terminare addirittura il 30 novembre. Secondo ISPRA la data indicata suggerisce un’attenzione particolare verso la gestione sostenibile delle risorse faunistiche, evitando pressioni eccessive su alcune popolazioni animali. La caccia controllata e regolamentata, sempre a detta di ISPRA è cruciale per mantenere l’equilibrio degli ecosistemi e prevenire il rischio di sovrasfruttamento delle specie. Sempre da parere ISPRA poi specie come starna e minilepre non dovrebbero neppure essere inserite nelle specie cacciabili e l’allodola sarebbe da ridurre a 25 capi a stagione (5 al giorno) . In sostanza ISPRA chiede di posticipare di 15 giorni l’apertura e accorciare di un mese la chiusura della stagione.
Per FIDC Brescia pareri ISPRA improponibili – In questi giorni Federcaccia Brescia ha espresso una forte opposizione alle recenti proposte riguardanti le limitazioni alla caccia, giudicandole insostenibili. Secondo l’organizzazione, tali restrizioni comporterebbero una significativa riduzione della stagione venatoria rispetto alle normative nazionali e regionali vigenti. In particolare, le nuove proposte ridurrebbero del 34% i tempi concessi rispetto al resto del Paese, creando un forte squilibrio e penalizzando i cacciatori locali.
Le critiche di Federcaccia Brescia si concentrano anche sulle conseguenze economiche e sociali che deriverebbero da queste restrizioni. La caccia, infatti, non è solo una tradizione radicata nella cultura locale, ma rappresenta anche una fonte importante di reddito per molte famiglie e aziende del territorio. La riduzione della stagione venatoria potrebbe portare a una diminuzione delle entrate per il settore turistico e agroalimentare, oltre a generare un malcontento diffuso tra gli appassionati di caccia.
In conclusione, Federcaccia Brescia chiede una revisione delle proposte, sottolineando l’importanza di mantenere un equilibrio tra la tutela dell’ambiente e le esigenze dei cacciatori. L’organizzazione auspica un dialogo costruttivo con le autorità competenti per trovare soluzioni che rispettino le tradizioni locali senza compromettere la sostenibilità ecologica.
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