Peste Suina Africana – scatta l’emergenza

Peste Suina Africana – scatta l’emergenza

Dopo i casi di Ovada, in Liguria e dopo che sono state precluse alla pratica venatoria alcune zone ben delimitate. 

Caccia & Dintorni organizza per lunedì 24 gennaio una diretta molto importante per parlare di questo grave problema. Alle 20,30 in diretta streaming sulla pagina Facebook e in contemporanea su quella di Luoghi Rurali, ma anche sul canale YouTube di Caccia & Dintorni Caccia e Dintorni – YouTube (20+) Caccia & Dintorni | Facebook (20+) Luoghi Rurali | Facebook

Peste suina africana

Il Ministero della Salute ha disposto le misure di controllo e prevenzione della diffusione della Peste suina africana che riguardano la zona infetta, l’area confinante con la zona infetta e l’intero territorio nazionale 1195 dd psa 18 gennaio

In molte Regioni, se non tutte, l’attenzione è focalizzata su questa nuova gravissima minaccia, la Peste suina Africana, che è una malattia con un vasto potenziale di diffusione e pertanto una eventuale epidemia di PSA sul territorio nazionale comporta pesanti ricadute sul patrimonio zootecnico suino con danni pesantissimi sia per la salute animale (abbattimento obbligatorio degli animali malati e sospetti tali), che per il comparto produttivo suinicolo, nonché sul commercio comunitario ed internazionale di animali vivi e dei loro prodotti (dai Paesi infetti è vietato commercializzare suini vivi e prodotti suinicoli).

La malattia si diffonde direttamente per contatto tra animali infetti oppure attraverso la puntura di vettori (zecche). La trasmissione indiretta si verifica attraverso attrezzature e indumenti contaminati, che possono veicolare il virus, oppure con la somministrazione ai maiali di scarti di cucina contaminati, pratica vietata dai regolamenti europei dal 1980, o smaltendo rifiuti alimentari, specie se contenenti carni suine, in modo non corretto.

I segni tipici della peste suina africana sono simili  a quelli della peste suina classica e  per distinguere l’una dall’altra occorre una diagnosi di laboratorio. I sintomi tipici includono febbre, perdita di appetito, debolezza, aborti spontanei, emorragie interne con emorragie evidenti su orecchie e fianchi. Può verificarsi anche la morte improvvisa.

I ceppi più aggressivi del virus sono generalmente letali (il decesso avviene entro 10 giorni dall’insorgenza dei primi sintomi). Gli animali infettati da ceppi  meno aggressivi del virus della peste suina africana possono non mostrare i tipici segni clinici.

Maiali e cinghiali sani di solito vengono infettati tramite:

  • contatto con animali infetti, compreso il contatto tra suini che pascolano all’aperto e cinghiali selvatici;
  • ingestione di carni o prodotti a base di carne di animali infetti: scarti di cucina, broda a base di rifiuti alimentari  e carne di cinghiale selvatico infetta (comprese le frattaglie);
  • contatto con qualsiasi oggetto contaminato dal virus, come abbigliamento, veicoli e altre attrezzature;
  • morsi di zecche infette.

La circolazione di animali infetti, i prodotti a base di carne di maiale contaminata e lo smaltimento illegale di carcasse sono le modalità più rilevanti di diffusione della malattia.

Nell’agosto 2020 l’EFSA ha lanciato un’importante campagna di sensibilizzazione per contribuire ad arrestare la diffusione della peste suina africana nell’Europa sud-orientale. La campagna è rivolta ai Paesi individuati complessivamente dall’EFSA nel 2019 come “area di preoccupazione” per la loro vicinanza a quelli in cui è presente la malattia.

 

Lunedì sera alle 20,30 in diretta streaming  Caccia e Dintorni – YouTube (20+) Caccia & Dintorni | Facebook (20+) Luoghi Rurali | Facebook

Si parla di PSA Peste Suina Africana  -con noi anche Marco Franolich  direttore nazionale dell’Ente Produttori Selvaggina (EPS) e docente della Scuola forestale Latemar centro di formazione per i settori foreste, legno e caccia della Provincia autonoma di Bolzano

Cosa è la PSA

Chi colpisce

Come si diffonde

Minaccia per l’uomo

Le ripercussione economiche della PSA sul territorio

Prevenzione

Isolare le aree colpite

Norme precauzionali da tenere

Come limitare la diffusione

Il ruolo del cacciatore in questo contesto

Salvaguardia della fauna selvatica

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