Spiedo in Comunità Montana e il massacro mediatico

Spiedo in Comunità Montana e il massacro mediatico – di vergognoso c’è solo la campagna diffamatoria

 

Spiedo in Comunità Montana – Vogliamo ritornare sulla questione del famoso spiedo con avifauna protetta che stava per essere consumato nei locali della Comunità Montana della Val Trompia, fatto deprecabile a prescindere per il quale gli stessi dirigenti hanno spiegato quanto accaduto prevedendo seri provvedimenti per i responsabili. Detto questo il rammarico più grosso è quello del massacro mediatico e della rilevanza data al caso specifico da organi di stampa e frange politiche che non hanno perso tempo nel cavalcare l’accaduto, strumentalizzando all’inverosimile la questione a loro uso e consumo, trasformandolo in  un evento criminoso nazionale.  Di un pranzo o quello che è stato se né fatto uno dei peggiori crimini mai commessi. Un caso internazionale per il quale se ne sono occupate anche prestigiose testate internazionali.   Il New York Times senza mezzi termini e senza troppi approfondimenti ha parlato di “strage” … trascurando, in termini di stragi, quanto avviene negli USA per l’uso fuori controllo delle armi da guerra in mano a certi ragazzotti. Guardassero a casa loro questi signori … . Anche altri organi di stampa come il The Guardian hanno dato spazio all’accaduto criminalizzando i responsabili.

Non ha perso tempo neppure l’On. Brambilla, animalista e paladina degli anticaccia di casa nostra, che ha sollevato la questione chiedendo addirittura un interpellanza parlamentare. Non c’è da meravigliarsi se si chiameranno in causa anche il Presidente Sergio Mattarella, l’ Unione Europea, l’ONU, la FAO, la NATO e lo Stato Vaticano . Una minaccia che arriva dalla sempre più potente la lobby verde che sta avanzando in tutta Europa, che vorrebbe cancellare la passione venatoria e con essa le tradizioni di cui fanno parte anche i piatti tipici a base di selvaggina come lo spiedo bresciano e la “polenta e osei” bergamasca.

Con questo non vogliamo prendere le difese della Comunità Montana della Valtrompia, che sul fatto dello spiedo con avifauna protetta all’interno di un luogo istituzionale è indifendibile, ma quanto sta accadendo ha dell’incredibile, ridicolo e ripugnante. In un momento di pandemia mondiale, come quello che stiamo vivendo da oltre un anno, con i cacciatori in prima fila nel prodigarsi nelle raccolte di fondi, e di fronte a reati gravissimi e fatti di cronaca veri come gli stupri e i femminicidi quotidiani, per non parlare dell’evasione fiscale, l’inquinamento ambientale, la corruzione e altro ancora, questo episodio, contestabile finchè si vuole, è stato manipolato da mani esperte per gettare fango sulla caccia e sui cacciatori, ma anche su una provincia ed in particolare una Valle che da secoli regge la propria economia su di un comparto ben specifico conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo e per quale noi ne adiamo fieri.  Chi ha sbagliato ne pagherà le conseguenze ma la vera vergogna sono coloro che hanno dato vita ad una campagna diffamatoria e speculativa senza il minimo imbarazzo e senza ritegno al solo scopo di ottenere un pò di visibilità mediatica.

G. De Maria

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