Un anno fa … un anno di pandemia

Un anno fa …. un anno di pandemia e di dolore

Un anno fa di questi tempi si cominciava a prendere contatto con la realtà

Un anno fa di questi tempi si cominciava a prendere contatto con la realtà, una brutta realtà. Un anno fa di questi tempi si cominciava a prendere confidenza con parole come coronavirus, pandemia, lockdown, distanziamento, isolamento, guanti, mascherine, igienizzanti e subito dopo con altre parole che facevano intuire la dimensione e la gravità di ciò che stava accadendo: respiratori, caschi, terapia intensiva e soprattutto morti. Tanti morti. Un anno fa si attendeva la diretta delle 18 con Borelli che dalla sede della Protezione Civile snocciolava i funesti dati della giornata. Un anno fa su balconi e terrazze comparivano striscioni e disegni con “… andrà tutti bene” . Poi abbiamo cominciato a capire che non stava andando tutto bene… . La sfilata dei camion militari con le bare di Bergamo in piena notte, le tristissime telefonate di amici e parenti che annunciavano il dramma in tutta la sua dimensione. L’urlo delle sirene delle ambulanze ha rompere i brevi attimi di silenzio.

A distanza di un anno siamo ancora travolti da questa ossessione che chiamano “terza ondata” e siamo in attesa di un vaccino che arriva con il contagocce. Una guerra vera e propria che ha fatto oltre centomila vittime solo Italia , spazzando via un economia che già non stava bene di su, riducendo sul lastrico migliaia di famiglie e creato una nuova categoria di gente povera in difficoltà. Fuori non si vedono le macerie dei bombardamenti notturni come ci raccontavano i nostri nonni, ma i danni sono immensi, soprattutto quelli morali che causano depressione e incertezza sul nostro futuro.
Un anno fa era scattata la solidarietà del nostro grande popolo, quelli dei cacciatori, con raccolte di fondi e con l’acquisto degli introvabili respiratori. Cacciatori e Alpini uniti per distribuire mascherine, per aiutare le categorie più deboli, per essere vicino alla sofferenza dei nostri anziani.
La prossima settimana pare essere programmata in Lombardia, a Bergamo, nelle zone più duramente colpite dal Covid, la visita del nuovo del nuovo Presidente del Consiglio Mario Draghi, per un omaggio alle zone più colpite dalla pandemia e alle vittime. Ancora una volta i cacciatori ci saranno per presentare nuove iniziative e per dare testimonianza di una categoria unita nel momento del bisogno, per ricordare chi è andato avanti …come si usa nel detto degli alpini
La speranza è quella che arrivino presto, per tutti, i vaccini per poter riaprire le scuole di ogni ordine e grado, per dare vita ad una nuova ripresa di tutto il paese sul fronte del lavoro, del turismo e della cultura e delle nostre passioni.
BDM – C&D
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